Ai
Montecalvesi nel mondo
Montecalvo Irpino, tra Benevento e
Avellino, è uno dei tanti
paesi del sud dove la miseria, l'emigrazione,
hanno consumato, quotidianamente , la forza e la voglia di fare. Ma
tutto questo non ha impedito a Montecalvo di far ascoltare la propria
voce.
Come spesso succede, a chi è costretto ad abbandonare la propria
terra, rimangono i suoni uditi e passati tra le mura domestiche,nella
piazza del paese, nei campi.
Suoni e rumori che rimangono intatti nella
memoria, ritornando costantemente alla luce nei momenti in cui ognuno
deve fare i conti con se stesso.
Andare a ricomporre la memoria
collettiva,riconquistare la lingua delle proprie origini significa
infondere e dar coraggio, ma sopratutto riconsegnare, a chi l'aveva
perduta, la sua giusta appartenenza ad una civiltà antica degna di
rispetto pregna di atavica nobiltà.
Queste poche pagine vogliono essere
un contributo per chi è stato costretto a lasciare il paese d'origine e
vivere una esistenza lacerato nei ricordi di un paese che oggi si
affaccia al nuovo millennio.
Di persone care e non più viste, anche io,
indegno autore, ne ricordo molte. Eravamo in molti,ragazzini nati tra
gli anni '50 e '60 a giocare "ncoppa la chiazza", una generazione nuova
gioiosa che ha dovuto fare i conti con le vicende storiche di quegli
anni.
Vorrei chiamarvi uno ad uno, ma non so dove siete, ringraziamo
questa nuova tecnologia che con discrezione offre una possibilità in più
alla ricomposizione e ricostruzione di momenti di vita difficilmente
cancellabili.
Lo sforzo è grande ma questo impegno lo dobbiamo alle
promesse di ragazzini dette in un momento dove tutto ci sembrava
paradisiaco.
Non c'è altro fine in queste pagine, tranne quello di
ridare colore a delle immagini, ormai scolorite
dal tempo.
Alfonso Caccese
TO OUR FELLOW COUNTRYMEN OF
MONTECALVO
WHEREVER THEY LIVE IN THE WORLD
Our home town, Montecalvo Irpino – midway between
Benevento and Avellino – is a typical little
community in the South of Italy, where the endemic
underdevelopment of the economy, and the
emigration ensuing from it, have in the course of
time enfeebled the inhabitants’ forces and
willingness to accomplish anything relevant.
But,
however unfavourable these conditions, they have
not deprived Montecalvo of the capability to
express its voice.
As it often happens, anyone
that has been forced to leave his or her homeland
cherishes in the mind and in the heart the sounds
and the voices that resounded through one’s home,
in the town square or in the surrounding
countryside.
Sounds and voices that are preserved
and come back without fail whenever one must
square accounts with oneself.
If we succeed in resurrecting and giving form to
our people’s founts of memory, and in regaining
the pristine forms of our mother tongue, we’ll be
able to encourage and, above all, to give back, to
whom has lost it, his rightful place in an ancient
civilisation, which is worthy of praise as a noble
one from ancestral times.
By publishing these few pages we want somewhat to
help our countrymen who have been forced to leave
our homeland and are experiencing a life condition
torn by nostalgic memories of their native town
now entering the Third Millennium.
As to dear
persons not seen anymore, also I – the undeserving
author of these lines – still do remember many of
them. We were indeed many of us, young boys born
during the 1950s and the 1960s, when we played “’ncoppa
la chiazza” (in the upper town square).
We
were a new generation, a joyful one, which
unfortunately was later confronted with profound
difficulties considered of historic relevance now.
I would like to call everyone of you, but I don’t
know where you are.
I think we must be thankful
for this new technological medium which enable us
to reconstruct and recollect more easily moments
of life which are unforgettable.
This is a formidable endeavour indeed, but we must
pursue it in order to fulfil those promises we, as
young boys, made to each other in a station of
life we experienced as paradisiacal.
There is not any other goal we desire to attain by
writing these pages
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Foto costume montecalvese 1930
Ufficio Postale - Viale Pini
Monumento ai caduti - Piazzetta
Chiesa di S.Maria - Panoramica
Panorama da Via Dietro Corte
mestieri che scompaiono
Nuova facciata del comune - giugno 2003
Foto costume montecalvese 1930
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