Corteo per difendere i pomodorini di collina (da il Mattino del 06,settembre 2005)
      
06/09/2005
 



BARBARA CIARCIA
Grottaminarda.
Per difendere il pomodorino di collina che producono da generazioni, e che il mercato nazionale non vuole più ritirare, gli agricoltori della valle del Miscano sono partiti di buon mattino con le famiglie al seguito.
Si sono messi in marcia a bordo dei grossi e polverosi trattori per salvare il futuro delle loro produzioni e dei loro figli, e per allentare la morsa europea e quella cinese che incalza.
Alla periferia di Ariano IRPINO l'appuntamento con la testa del corteo. La lenta processione, in direzione di Grottaminarda, ha mandato in tilt la circolazione nel grosso centro abitato, dove si stava svolgendo anche il mercato settimanale, ma ha incontrato la solidarietà di tanta gente. Le donne a piedi, con le mani rugose e i visi cotti dal sole, distribuivano a chiunque volantini colorati in cui spiegavano le ragioni di questa pacifica manifestazione. Prezzi vergognosi offerti dalle industrie conserviere, appena dieci centesimi di euro per un chilogrammo di pomodorini, mentre circa tredici centesimi di euro è il prezzo stabilito per un chilogrammo di grano duro. Un quadro economico miserevole, con prezzi da terzo mondo. Franchino Fioravanti da Montecalvo è uno dei leader di questa protesta e dal megafono, stretto tra le mani, spiega questo disagio. «Come si può vivere a queste condizioni?- si è chiesto ripetutamente Fioravanti - che sarà del nostro lavoro? Le istituzioni devono aiutarci». D’accordo il senatore Angelo Flammia, il sindaco di Grottaminarda, Giovanni Ianniciello, e l'assessore all'agricoltura del comune di Ariano, Cusano. L'occupazione del casello alla fine non c'è stata. Il notevole dispiegamento delle forze dell'ordine, tra pattuglie della Polstrada, agenti del Commissariato di Ariano e carabinieri della locale stazione, ha evitato lo scontro che si temeva. «Siamo con questa gente laboriosa- ha detto il senatore diessino Flammia - o si cambia politica per salvare il Mezzogiorno, o si rischia la morte. Il mercato va adeguato anche all'avanzata cinese». Più in là la polizia blocca chi ha tentato di forzare il blocco. Non ci sono stati disordini, ma solo rallentamenti al considerevole flusso di traffico in entrata e uscita dal casello, perchè la protesta è andata avanti in maniera civile fino alle 14. A quell'ora è giunta a Grottaminarda la delegazione di rappresentanti che era stata inviata a Napoli, a Palazzo Santa Lucia, per discutere con l'assessore regionale all'agricoltura, Andrea Cozzolino, del futuro delle produzioni di pomodorino irpino. Le risposte date non hanno convinto affatto, e i delegati sono ritornati a mani vuote.