Cosimo Maria De Horatiis
Scienziato e Letterato tra Illuminismo e
Romanticismo
Cosimo Maria de
Horatiis
nasce a Caccavone (od. Poggio Sannita) il 25 settembre
1771 e muore in Napoli il 26 Marzo 1850.
Figlio del
Dott.Costanzo e di Rosa Daniele,fin da fanciullo mostrò i
segni di un vivo ingegno e la voglia di apprendere,che gli veniva dagli
insegnamenti del dottissimo padre,ottimo insegnante e valente
medico,alla cui scuola si formarono molti giovani del paese e del
circondario.
Il dott.
Costanzo,legatissimo alla famiglia,trasmise a Cosimo come agli
altri suoi figli, i primi germi del sapere e della virtù,non solo sotto
l’aspetto medico,ma anche sotto l’aspetto letterario e scientifico.
Fu così,che fin
da giovinetto,Cosimo(Cosmo),apprese di
matematica,fisica,filosofia e lettere,per poi perfezionarle nel
Seminario di Trivento,dove fu iscritto all’età di 11 anni e dove
ebbe per precettore Attanasio Tozzi,discepolo del Genovesi.
Si trasferì a
Napoli per completare la sua formazione umanistica.
In quel 700
ricco di ingegni e in pieno turbinìo di cultura,si trovò perfettamente a
suo agio.
La scelta di
dedicarsi agli studi di Medicina,fu confortata dagli insegnamenti del
Cotugno e del Cirillo e di altri insigni professori della
Università di Napoli.
Si laureò
giovanissimo in Salerno,tra il plauso dei colleghi e dei professori nel
1791.
Visse per molti
anni nel paese natìo,finchè recatosi in Isernia per motivi
personali,si trovò coinvolto nelle vicende rivoluzionarie della
Repubblica Partenopea del 1799.
Accadde che
la
Isernia borbonica,impossibilitata a respingere l’attacco delle
preponderanti forze dell’esercito francese,saggiamente,decise di
trattare la resa onorevole,evitando lutti e distruzioni.
Per il suo
notorio equilibrio e la imperturbabile saggezza,fu incaricato Cosimo
de Horatiis di intavolare le trattative.
Le sue
convincenti parole,espresse nel perfetto idioma transalpino,le sue
motivazioni e i suoi ragionamenti,colpirono il comandante delle forze di
invasione,che addolcitosi e forse compiaciuto dai comuni sentimenti,si
astenne da ogni violenza.
La presa di
Isernia fu connotata da un atto di intelligenza politica di
pacificazione e buona convivenza,con la scelta,proprio del de
Horatiis,a rappresentare l’autorità del nuovo governo.
La breve
esperienza,frutto del sacrificio più che dell’ambizione,si concluse di
lì a poco con il ritorno dei Borbone,da cui fu fatto arrestare
come giacobino e rinchiuso a Napoli nel Castel dell’Ovo.
Condannato a
morte,dopo un sommario processo,riuscì a sottrarsi alla pena
capitale,non si sa perché graziato o perché fuggiasco.
Riparò in
Francia con altri patrioti tra cui Tirone,Barbieri e quel
giovane studente in medicina Domenico Stiscia,che aveva
infiammato i ritratti dei Re,nello spiazzo dell’Ospedale degli
Incurabili,e tra i giovani capi della nascente Repubblica
Napoletana.
Questo forzato
esilio si rivelò importantissimo per la sua formazione medica.
Studiò a
Montpellier e Parigi,dove acquistò nuove cognizioni di
clinica e ostetricia,sempre alla ricerca di nuovi luoghi dove apprendere
e affinare la tecnica medico-chirurgica.
Rientrato in
Italia dalla Francia,si fermò per qualche tempo a Pavia,uno dei
centri medico-universitari più importanti del Lombardo-Veneto,
dove insegnavano : Borda,Raggi,Spallanzani,Carminati,Brugnatelli
e lo SCARPA,quest’utimo famosissimo chirurgo.
Lo Scarpa
comprese da subito le indiscusse virtù del giovane Cosimo,e prese a
proteggerlo e incoraggiarlo,fino a fargli ottenere il posto di sostituto
alla cattedra di chirurgia.
Il legame tra i
2 scienziati fu talmente forte,che il vecchio maestro si dice abbia
manifestato l’idea di adottare quel giovane talento,ottenendone però,un
garbato e riconoscente rifiuto.
Preceduto da
gran fama,arrivò in Napoli,dopo che la saggezza dei Sovrani aveva
amnistiato i reati dei tanti Repubblicani del ’99.
Grazie alle sue
indiscusse doti e alle tanti guarigioni,venne nominato Chirurgo Maggiore
nell’Ospedale di San Giovanni a Carbonara,dove aprì una scuola pubblica
di Anatomia e Chirurgia.
Di lì a poco fu
annoverato trai i chirurghi dell’Ospedale degli Incurabili,che
anni dopo avrà come Direttore quel Domenico Stiscia di
Montecalvo compagno di sventura nella Repubblica Napoletana e
fraterno amico nel lungo forzato esilio in Francia.
Canonico Domenico
Stiscia
Nominato
Chirurgo Militare,seguì l’esercito nelle vicende della guerra.
Fatto
prigioniero dai Francesi,fu ricondotto in Napoli per prestare la sua
preziosissima opera al servizio del nuovo governo bonapartista.
Continuò a
svolgere l’opera di chirurgo militare,anche quando i Borbone furono
restaurati nel loro regno nel 1815.
Ferdinando I
sul finire del 1816 lo inviò a Messina per operare di cataratta il
Ministro Chinigò,l’operazione riuscì perfettamente,ridonando la
vista allo sfortunato uomo politico,tra la ammirazione delle genti e lo
stupore dei chirurghi inglesi,ben presenti nell’isola.
La sua fama
crebbe, dopo altre celebri guarigioni operate sul figlio del Principe
di Squillace(affetto da deformità congenita,inguaribile per
molti chirurghi di fama,anche inglesi,e dal Brown,ispettore
generale di Sanità)e dalla estirpazione di un grosso tumore dalla faccia
su di un paziente in Catania.
A seguito di
tali fatti il Principe ereditario Francesco,allora dimorante in
Palermo,gli scrisse una lettera di compiacimento,nominandolo chirurgo di
camera(personale),colmandolo di onori e ricchezze.
Nel 1821
fu nominato Chirurgo capo militare e poi Ispettore Generale della Sanità
Militare e componente della Direzione generale degli Ospedali Militari
dell’esercito terrestre.
Salito al trono
Francesco I di Borbone,conservò il titolo di Medico di camera
del Sovrano.
Nel 1825
gli fu conferito il titolo di professore in secondo nella Clinica
Chirurgica della Regia Università di Napoli
Nel 1827
fu insignito della Croce dell’Ordine Costantiniano.
Nel 1828,contando
sul fatto di essere medico personale di Francesco I e Direttore
della Clinica Chirurgica dell’Università di Napoli,riuscirà ad ottenere
l’autorizzazione ad effettuare presso l’Ospedale Militare della
SS.Trinità di Napoli,alcuni esperimenti di cura omeopatica,sotto la
supervisione di 2 medici militari.
Dal Maggio 1828
nasceva una vera e propria rivoluzione nel campo medico,con l’adesione
entusiastica di molti medici,tanto che nel 1834 erano oltre 500 i medici
che applicavano l’omeopatia,soppiantando quasi la medicina tradizionale.
Nel 1829
accompagnò il Re in Spagna,ricevendo dal Re Ispanico
la Croce
di
Commendatore dell’Ordine americano di Isabella
la Cattolica.
Già socio fin da
quasi un ventennio,nel 1840 fu nominato Presidente del
Consesso Vaccinico,tanto che in quegli anni la pratica di
vaccinare la popolazione e le nuove tecniche di prevenzione dei
contagi,fecero del Regno delle Due Sicilie un paese
all’avanguardia in campo internazionale.
Sebbene i
trascorsi giovanili rivoluzionari,si mantenne sempre lontano dalla
politica,preso come era dagli studi e dalla professione.
Si ricorda che
Re Ferdinando ebbe bisogno di essere operato per via di una grave
affezione.
Contattato il
massimo chirurgo del tempo, il professore Scarpa di Pavia,lo
stesso abbia indicato in Cosimo de Horatiis il medico che avrebbe
potuto sostituirlo al meglio.
Convocato il
giovane medico,il Re che ne conosceva i trascorsi repubblicani, accettò
l’opera dello stesso,perché persona degna e professionalmente
ineccepibile,con la promessa di non farsi più propagatore di idee
rivoluzionarie.
Da questo
incontro nacque una profonda amicizia che li accompagnerà per il resto
della loro vita e che coinvolgerà le rispettive famiglie.
Per la sua
valenza fu colmato di onori e la sua fama lo portò in numerosi
congressi scientifici d’Europa e d’America.
Fu a sua
volta,illustre maestro e alla sua scuola si formò una intera classe
medica che avrebbe dato lustro alla scuola napoletana.
Fu medico di
straordinarie capacità chirurgiche e a lui si devono significative
innovazioni,come la litotripsia ,senza dimenticare la
ricerca continua sulle cause e sui rimedi delle malattie,che lo
portarono ad accettare
la Teoria
dei simili
di
Hannemann,diventandone propugnatore e diffusore,tanto da essere
annoverato,dal consesso medico mondiale,come tra i più importanti
assertori della medicina omeopatica.
- Il dott.De
Horatiis,fu il primo chirurgo,in assoluto,dopo lo Scarpa,ad eseguire
la legatura dell’arteria in caso di aneurisma,nonché la litotomia
e asportazione della cataratta con il metodo della depressione e con
l’ago curvo di Scarpa.
Ebbe numerose
onorificenze e fu socio de:
-Accademia
dei Fisici di Palermo
-Accademia della
Scuola Medico-Chirurgica di Napoli
-Accademia dei
Lincei di Roma
-Accademia
Chirurgico-Anatomica di Perugia
-Accademia
Pontaniana di Napoli
-Accademia Reale
delle Scienze di Torino
-Accademia
Medica di Barcellona
-Società
Francese di Statistica Universale
-Regia Accademia
Medica di Madrid
-Accademia di
Scienze e Belle Lettere di Palermo
-Società
Luigiana di Scienze e Storia Naturale di New- York (USA)
-Istituto
Africano di Parigi
-Accademia dei
Zelanti di Scienze,Lettere e Arti di Acireale in Sicilia
-Accademia
Omeopatica di Palermo
-Istituto
Omeopatico del Brasile a Rio de Janeiro
A lui furono
dedicati dopo la sua morte,numerosi testi scientifici.
Letterato e
filosofo,fu gran collezionista d’arte antica e contemporanea.
La sua
invidiabile Pinacoteca,situata nell’omonimo Palazzo(De Horatiis)di
Via Costantinopoli in Napoli,vedeva la presenza di
opere del Carracci,Sassoferrato,Bronzino,Luca
Giordano,Andrea del Sarto,di alcuni Fiamminghi e di un una
collezione di quadri di Salvator Rosa,pittore preferito.
L’erudito
Quintino Guanciali nella sua opera letteraria Hahnemannus
lo ricorda con questi versi
“Adfuit atque
etiam Cosmo,Maurumque sequacem
Sollicitat,multosque
alios accendit ad artem”
Opere pubblicate
da Cosimo de Horatiis:
-Saggio di
clinica Omeopatica-1826
Il volume creò
grande entusiasmo nella classe medica e aprì un dibattito molto acceso
sulla rivoluzionaria teoria
In questa opera
fondamentale per la nascita della Omeopatia in Italia e della Scuola
Omeopatica Napoletana,favorita dal Re di Napoli,curato e guarito con i
nuovi metodi,sono riportati 180 casi,documentati,di malati curati con
successo con la omeopatia.
-Esame
comparativo delle dottrine del Brown,di Rasori,di Hanneman,discorso
Accademico
scritto in latino,per l’accademia medico chirurgica
-Sulla
dottrina omeopatica,orazione latina letta nell’Accademia di Medicina
di
Parigi nel
1830;
-Effemeridi
omeopatiche compilate insieme al Pezzilli.
Opere da lui
tradotte:
-Sul governo
delle piaghe di Undervond;
-Sull’uso dei
bagni di Marcare;
-Sull’arte di
ricettare del Tromsdorf;
-Opere
chirurgiche di Desault;
-Arte Ostetricia
di Baudeloque.
Di non
secondaria importanza alcune opere di puro contenuto letterario tra cui
un notevole Saggio sul Naturalismo di Telesio,saggi sulle opere
di Tommaso Campanella e Hobbes ,di Condillac
e Berkley,come di un componimento poetico intitolato “De
Floribus”,per alcuni dei quali rimane la sola memoria storica.
Cosimo De
Horatiis
sposò la gentildonna Maria Padula di Civitanova del Sannio
da cui ebbe Quattro figli: Cesare(1),Alessandro , Annibale e una
figlia(Teresa ?)
Cappella De
Horatiis dove è seppellito Cosimo Maria de Horatiis
Cimitero
Monumentale di Poggioreale
Quadrato degli
Uomini Illustri della Città di Napoli e del suo Regno
Con le più ampie
solennità,fu seppellito in Napoli nel Cimitero di Poggioreale e
all’interno del Quadrato degli Uomini Illustri della città,in
compagnia dei grandi della storia napoletana,tra cui Giovanni Amendola,Achille
Balsamo,Beniamino Cesi,Benedetto Croce,Salvatore di Giacomo,Francesco de
Sanctis …….
(1)
Cesare de Horatiis
,fu Giudice
della Sezione di San Lorenzo in Napoli fino al 1859,allorché,collocato a
riposo, si dedicò agli studi scientifici.
Eminente
studioso e scienziato,autore di numerose opere(molte inedite) di
chimica,fisica e astronomia,letterarie e saggistiche,pubblicò nel 1865
il Codice Edilizio e nel 1866
la Riforma
Musicale.
A lui si deve
l’invenzione del termine : “ Cosmogonia”
Sposò
la N.D.
Antonietta
Manfrecola
da cui ebbe 8 figli (Cosimo,Alessandro,Annibale,Giuseppe e
Camillo,Sofia,Laura e Concetta). Giuseppe De Horatiis, sposò la
leggiadra signorina Clementina Maria Stiscia di
Montecalvo Irpino,sorella di Giammichele.
La figlia
Maria Sofia de Horatiis andò in sposa al Professor Giovanni
Piccoli Docente dell’Università di Napoli.
La figlia
Laura De Horatiis,andò in sposa al dott. Alfonso Iorizzo
La N.D
. Concetta Maria De Horatiis
Andata in sposa
al Cav. Giammichele Stiscia
La figlia
Concetta de Horatiis sposò il Cav. Giammichele Stiscia di
Montecalvo Irpino,dove si è spenta nel 1936 e dal quale ebbe 2 figli, il
comm.Domenico Stiscia e il cav. Antonio Stiscia,quest’ultimo
nonno dello scrivente autore.
Montecalvo
Irpino Settembre 2007
Dott.Mag.Antonio
Stiscia
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