Dottoressa Ida TEDESCO |
Dottoressa Ida TEDESCO
Partendo ab imo e facendo la
gavetta ha raggiunto mete
professioni altissime. E’
stata la prima laureata
“femminile nella piccola
comunità di Montecalvo”, in
Economia e Commercio. Si
laureò, a Milano, il 14
marzo 1972, il giorno in cui
saltò in area, su un
traliccio di Segrate,
Giangiacomo Feltrinelli. La
notizia arrivò in aula
mentre Ida discuteva la
tesi, creando apprensione
tra
la Commissione esaminatrice.
Discusse, con il professor
Caprara, un argomento in
Tecnica industriale: “La
programmazione d’impresa e
le tecniche reticolari”. Per
l’impegno posto
nell’elaborazione della
dissertazione fu subito
chiamata come assistente
all’Università e le fu
assegnata, dal Ministero
dell’Università, una borsa
di studio. Su segnalazione
dell’Ateneo milanese fu
assunta in un importante
studio di commercialista, in
via Manzoni, a Milano. Nel
1976 conseguì l’abilitazione
alla libera professione. Per
10 anni è stata
all’Università nel ruolo dei
Ricercatori.
Contemporaneamente svolgeva
incarichi nel campo delle
Procedure concorsuali e in
alcune società. Ha
collaborato anche alla
rivista “ Cash and carry”,
curando una rubrica di
quesiti di carattere
tributario. |
La riforma Universitaria del
1980, che vietava la pratica
della libera professione e non
consentiva di mantenere “due
ruoli” (aveva anche
“conquistato” il ruolo nelle
scuole superiori), il secondo
matrimonio celebrato nel Duomo
di Milano l’8 luglio 1978, la
nascita di due figli, nel 1979 e
nel 1980, costrinse Ida a
scegliere le scuole superiori,
per potersi dedicare
maggiormente alla famiglia.
Insegnò, fino alla pensione,
Matematica applicata e
Ragioneria all’Istituto Tecnico
“Cattaneo”, la più vecchia
scuola d’Italia, nel centro di
Milano., senza con questo
abbandonare i rapporti con
l’Università dove ancora opera
come “ cultore della materia e
addetto alle esercitazioni
nell’ambito dell’ <Economia e
Tecnica del Commercio
internazionale>”.
“…Tutta questa voglia di fare,
disfare, rifare ancora e poi
ripartire sempre e comunque –
come ci ha detto Ida – la devo,
oltre al mio DNA, a circostanze
e persone che, tra l’altro oggi,
alcune, non ci sono più”.
“Dirai” – ci dice – “E’ così per
tutti. No. Io Le ho presenti
quando decido e faccio”. A
questo punto ricorda gli
insegnanti che ha avuto
dall’infanzia all’adolescenza.
Ne cita alcuni: Antonio Basile,
Feliciantonio Lazazzera, Mario
Fiore, don Carlo Lombardi.
Ricorda che grazie all’
”accompagnamento al Nord” con
don Carlo, a Domodossola, ha
partecipato,come socia, nel
1994, insieme ai
Fatebenefratelli e ai Camilliani,
alla costruzione della Scuola di
formazione dei Volontari,
diventandone Responsabile degli
ex Allievi. Ricorda con orgoglio
quando fece l’esame di Diritto
tributario che il prof. Enrico
De Mita, al quale non si era
affatto presentata come
corregionale, le disse, alla
fine, guardando il libretto: “Ci
avrei giurato che lei è una
irpina!”. Continua Ida: “Non so
il perché, ma dimostravo molta
testardaggine, educata, gentile,
schiva, ma ferma!”. Ricorda con
orgoglio la partenza da
Montecalvo per Milano nel
novembre 1967. L’abbandono della
baracca di Dietro Corte dove la
famiglia dormiva, la nostalgia
per l’allontanamento dal nucleo
parentale che, appena le si
presentò l’occasione, nel
febbraio del 1970, portò con sé
a Milano. Poi rammenta i lavori
fatti (“a Milano ho fatto di
tutto”, scrive) per mantenersi
agli studi: “Signorina per bene”
in un Collegio di suore <a
gratis>. Istitutrice presso una
famiglia milanese. Insegnante
presso un istituto privato a due
passi da piazza Duomo. Commessa
di negozio, baby sitter,
impiegata all’Alemagna. Iscritta
all’Ordine dei Commercialisti di
Milano dal 14/12/1976, dov’è
componente della Commissione per
lo studio dei problemi delle
procedure concorsuali. E inclusa
nell’Elenco nazionale dei
Revisori dei conti.
Se volessimo fare una sintesi
delle capacità della
professoressa Ida Tedesco
dovremmo concludere: “Un’ Ariete
perfetta (è nata il 12 aprile
1948) della comunità
montecalvese, anticipa e apre,
al gentil sesso, una
professionalità prevalentemente
tutta al maschile superando con
garbo, disdegnando i moti
sessantottini, le resistenze
culturali dell’epoca. Partecipa,
con indiscutibili meriti e
capacità, confidando
esclusivamente sulle proprie
forze e superando le note
diffidenze tra Nord e Sud
dell’Italia (terrona a Milano),
a numerose attività nell’ambito
Universitario, Professionale,
Aziendale, Scolastico, e nel
Terzo settore, evidenziando
duttili capacità a cogliere i
cambiamenti del tempo pur nella
fedeltà alle severe tradizioni
meridionali e alle ispirazioni
etiche dell’umano”.
scheda di Mario Aucelli |