VERGOGNA!

 

In queste ore di dolorosa sofferenza per la morte di Eluana Englaro,per la prima volta mi sono sentito offeso come uomo e come cittadino.

Da oggi sono meno libero,anzi sono più che mai convinto che lo Stato ha intrapreso una strada pericolosa, e contravvenendo alle regole costituzionali e democratiche ha consentito ad una sparuta minoranza ideologizzata di condizionare l’esistenza di un popolo,di una civiltà che da secoli illumina il mondo.

In questa insana voglia di giustificare la diversità(legittima quando naturale),abbiamo perduto di vista l’etica.

La morte di Eluana è una ferita aperta,come lo stupro,la violenza ai minori e alle donne,la corruzione e il riciclaggio,le mafie e l’arrivismo, che si alimentano con l’impotenza di uno Stato che si basa sui personalismi e che si regge su di una informazione prezzolata e carrieristica.

In nome di un falso modernismo e di una laicità che diventa sempre più ortodossia,stiamo contraddicendo la nostra esistenza:

Ha un senso che alcune formazioni politiche manifestino contro la pena di morte e contemporaneamente per la morte di una innocente ?

E’ credibile uno Stato che mi obbliga a mettere la cintura di sicurezza(limitando la mia libertà personale in un bene di mia proprietà-automobile),in nome della salvaguardia della mia persona(maggiorenne) e contemporaneamente giustifica e finanzia l’aborto?

Pensate all’assurdità:

Una donna che si reca in ospedale per abortire è costretta ad indossare la cintura!

Per preservare chi,che cosa o ……..

E’ credibile uno Stato che nella ricerca del bene dei suoi cittadini,rinuncia a garantirne la integrità fisica e psichica,basandola sulla Sentenza di un Tribunale,che ha compiti ben diversi e che non può sentenziare su leggi che non esistono,sostituendosi,di fatto, al legislatore?

Voglio ricordare a tutti ed anche al Capo dello Stato, che la Costituzione Italiana è stata pensata e scritta per ogni cittadino,che accomunandosi ad altri, su alcuni valori generali e universali,dà vita alla Nazione e poi allo Stato.

 

« Unus mihi pro populo est,et populus pro uno »

                                                                                      Democrito

 

 

Non ho voluto ricordare quel giovane ebreo di Palestina , ma un  esponente del pensiero laico-scientifico, un filosofo ben più antico e che in piena libertà di parola , poteva dire quel che pensava,senza la paura di essere assalito da un branco di  intellettuali falliti e saprofiti.

Stiamo assistendo ad un attacco frontale agli ultimi cardini della civiltà umana universale,nel subdolo tentativo di normalizzare quel che non è, mortificando coloro che vivono correttamente.

La corruzione dilagante,la sicura impunibilità,questo nuovo mondo e questa nuova morale,stanno distruggendo il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Voglio sperare che quel che è successo sia stato un mero errore e che tutti siano  stati inconsapevoli vittime di Un Grande Fratello,che cerca di gestire la nostra esistenza.

Alla visione spettrale e Orwelliana (Orweluana)di un mondo contagiato,opporrò sempre la visione di un mondo di vera profonda libertà,fondato sull’amore e sulla comprensione,sulla capacità dell’uomo di conoscere e guarire,di consolare e aiutare,di sorreggere e confortare,pensando che gli unici ad osservarci con scrupolosa disarmante attenzione, sono solo gli occhi dei nostri bambini.

 

Montecalvo Irpino 10 Febbraio 2009

Antonio Stiscia

 

 

 

 

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