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Feste,Farina e Fuochi Anche quest’anno, si è tenuta la Festa in onore della SS Madonna della Libera,che si venera nella Chiesa del Carmine (ex Parrocchia di San Nicola) l’ultima Domenica di Settembre. La data è casuale ma comunque ricorrenziale,per il sol fatto che una domenica di fine settembre di qualche secolo fa,per intercessione della madre celeste,avvenne un prodigio che sconfisse un terribile morbo, che stava decimando la nostra bella e operosa cittadina. Nuovi tremendi morbi,colpiscono,oggi, il nostro paese,intrisi di pericolosi bacilli che si alimentano di cattiveria e di inciuci,di arrivismo e di credulonismo,in una sorte di caos primordiale dove non ci capirebbe niente nemmeno il Padre Santissimo. Come non complimentarsi con gli organizzatori,che comunque faticano e sudano e come non apprezzare chi pensa di rivitalizzare una zona del paese,ormai abbandonata da tutti, e prossima a diventare l’anticamera dell’ indecoroso Trappeto? Siamo stati abbandonati da Dio e dagli Uomini,in questa magra esistenza ,fatta di ricorrenze modaiole e da cinismi di passerella. Un quartiere,il Monte, abbandonato a se stesso,con una Piazza faraonica e squallida al contempo,incompleta e ferita da fossi mai chiusi,tombini mai completati,da tubi fuoriuscenti e da fontane mai sgorganti. Una volta all’anno,forse per vergogna,si manda qualcuno a pulire i giardini,a sistemare le aiuole e a scopare le strade(sempre le principali),e solo in occasione della Festa della Madonna,e questo è già un valido motivo a che la festa si perpetui negli anni. La Madonna della Libera,destinata a liberarci dalle immondizie e dalle erbacce,ecco a cosa siamo ridotti.! I turisti,pochi per la verità,vengono attratti dai panorami formidabili,ma lo sconcerto si appalesa alla vista dei cumuli di immondizia e di detriti e quant’altro,lanciato al disotto dei belvedere. E’ anche questo un modo per abituarsi all’immondo che ci circonda e che inquina ogni cosa,anche le menti. In questa perniciosa opera di agricolizzare il Centro abitato,non poche responsabilità ne hanno i cittadini,che spendono il loro tempo in pettegolezzi e in dicerie,compiacendosi dei problemi,che essendo comuni,non sono mai mezzo gaudio,ma mali endemici e perciò da estirpare,anche con l’aiuto della Madonna. Ma veniamo alla Chiesa del Carmine,ex Parrocchia di San Nicola(il degrado è iniziato anche da questo),una delle Chiese più belle e ariose del circondario,con ampi e assolati spazi,e con una miracolosa Statua (Madonna della Libera) di una bellezza struggente,nonché di un valore artistico sensazionale,trattandosi di opera d’arte di epoca medioevale e fra le più pregevoli. Ebbene,di questa Madonna non ne parla più nessuno,maestosamente relegata ad uno squallido isolamento in una Chiesa,ormai non più funzionante,nella semi oscurità e nel più completo oblìo dei residenti,costretti ad emigrare per ascoltare la Parola di Dio e qualche improvvisato sermone di propaganda . Una Chiesa disadorna,dove non si celebra quasi mai la Santa Messa,dove non si recita quasi mai il Santo Rosario vespertino,nonostante la coabitante presenza delle Suore della Sacra Famiglia e il gran numero di persone anziane bisognose del conforto della preghiera mariana. Una Chiesa che fa,ormai, da corollario ad un semicadente campanile,destinato ad annunciare solo la morte dei cittadini,e i tempi del vivere quotidiano . I pochi resistenti,sono ormai rassegnati e costretti,come accade nelle Contrade,ad attendere un anno per riavere quella giusta attenzione che negata agli uomini,sta per essere negata anche ai simboli della nostra fede. Il Verbo sarà compreso dai giusti e rivelato ai semplici. Solennizzare gli eventi contro qualcuno o qualcosa è sempre pericoloso,non è stato il Divin Salvatore a ricordare di non far mai agli altri quello…………… Anche quest’anno La Madonna ha fatto il suo piccolo miracolo,la riuscita di una Festa e la inesplosione di un botto ricaduto(inesploso) sulla piazza,con grave pericolo per i presenti,gli abitanti e gli stessi improvvisati spavaldi fuochisti. Un miracolo vero, che deve far ricordare che la sicurezza non è mai troppa e che le fissazioni di qualcuno possono essere la salvezza di molti.(cfr storiella della vacca e dell’uccellino). Bisogna essere rispettosi di tutti,perché la tolleranza è la base del vivere civile e cristiano,non si può essere rispettosi del potente e maramaldi col perdente,né tantomeno vestirsi di infallibilità solo perché si organizza una festività religiosa. Per omaggiare la Madre Santissima,vado a riportare una bellissima poesia a Lei dedicata e scritta nel lontano 1748 ,da un anonimo poeta montecalvese e che fa così: Prevvide Iddio ogni futuro errore Ne stese avea per armonie le sfere Quando per ingrandire il proprio onore Fece esente Maria col suo potere. Dopo gir di tempo l’amico Autore L’anime infuse nelle sostanze intere E ben difesa dal comune errore Venne a compire le cortesie primiere. Nat’ella creatura più pura in terra Non ebbe il ciel più degno,almo e sublime Spirto:adunque il pensier mio non erra. Che tra l’elette del ciel beate e prime D’angelici ordin la pietosa guerra Nel tron la meni alle stellate cime. Anonimo Montecalvese Montecalvo Irpino Settembre 2006 Dott. Antonio Stiscia
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