Montecalvo Irpino e l'antichità
Il Sannio, territorio dei Sanniti, diventava così colonia romana con Isernia e Benevento. Gli Irpini divennero un'etnia autonoma nel 268 a. C., dopo la sconfitta riportata dalla lega sannitica. Furono sottomessi dai Romani nel 209 a. C. e sconfitti definitivamente nella guerra sociale dell’83 a. C., dopo l’ennesima ribellione verso Roma. Essi, come altri popoli antichi, durante una “Primavera sacra” dedicata ad Ares, dio greco della guerra (Marte per i Romani), erano andati alla conquista di un nuovo territorio in cui stabilirsi. Erano un popolo “totemico”, nel senso che avevano un’insegna votiva con un proprio simbolo, il lupo (hirpus), diverso da quello degli altri popoli. I Piceni, infatti, avevano adottato il picchio, mentre i Sabini e i Sanniti avevano scelto il toro. I Sanniti, si diceva prima, erano andati alla conquista dei territori dell’Italia centro-meridionale. E proprio su quei territori si consolidò un’isoglossa, l’area osca, cui appartiene il dialetto irpino, ben definita geograficamente, che parte dall’Abruzzo e arriva sino alla Calabria inglobando il Molise, il Sannio, l’Irpinia e la Lucania. Non solo i Romani, ma anche i dominatori successivi, i Bizantini, i Longobardi, i Normanni, gli Aragonesi, gli Angioini e i Borboni molte tracce lasciarono su quei territori.Pur con delle varianti locali, si potrebbe dire che il dialetto di queste aree è lo stesso, con forti apparentamenti con quelli delle aree vicine, vale a dire il napoletano, il salernitano, il dauno, il calabrese e anche il siciliano. Si potrebbe sostenere che buona parte dell’Italia meridionale, perché koinè, ha un dialetto identico, che in questi anni si è andato molto impoverendo nel lessico, al punto tale che gli addetti ai lavori n’avvertono il declino e ne temono la scomparsa. Angelo Siciliano La recente
scoperta di frammenti, risalenti probabilmente ai tempi della
età neolitica, in una zona vicinissima allla
sommità della collina
Montecalvese, farebbero riconsiderare gli studi fatti sino ad
ora sulla ricerca delle origini della comunità locale.
Per risalire alle certe origini
di Montecalvo, bisogna far riferimento alla remota presenza
dell’uomo nella Valle del Miscano, fiume di grande e storica
importanza. Terra
d’importanza strategica per il collegamento tra il Tirreno e
l’Adriatico, ha visto nel corso dei secoli, tutte le civiltà
antiche guerreggiare per il suo possesso. Intorno al V°- VI°
secolo a.C. in Italia comincia l’invasione di popolazioni
indoeuropee, i Latino- Siculi sono i primi ad entrare in
Italia. Essi rappresentano il gruppo storicamente più
importante poiché controllano l’ingresso del Tevere, fonte di
traffici commerciali con le popolazioni dell’interno come gli
Umbri, gli Equi, i Marsi, gli Etruschi ma soprattutto i
Sanniti, popolo di tradizione agreste trasformati in potenza
militare a difesa del proprio territorio che comprende
l’odierno Sannio, l’Irpinia, il Molise e il basso Lazio. Il
colle di Montecalvo, è situato tra " Benevento" e " Foggia".
All’epoca su questa direttrice, esistevano Cluvia
ed Equus Tuticus, chiamata poi S.Eleuterio
situata a 12 Km circa in linea d’aerea a Nord – Est,ed erano
le più vicine alla nostra zona attraversata dalla via Egnatia,della
quale il Ponte di S.Spirito ne è un residuo.
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