Nuovi invasi per rilanciare l’agricoltura

In una vasta area dove per l'irrigazione dei campi bisognava affidarsi esclusivamente a madre natura da oggi è possibile ricevere l'acqua grazie ad una tessera elettronica. Basta collegarsi da un terminale ad una rete adduttrice. Per iniziativa del Consorzio di Bonifica dell'Ufita si inaugurano questa mattina due imponenti impianti irrigui: il primo che riceve l'acqua dal Torrente Mare dei Grilli di località Difesa Grande di Castelfranco in Miscano e il secondo, che rappresenta il vero impianto di accumulo, in località Malvizza di MONTECALVO Irpino, al confine con il territorio di Ariano Irpino, dal quale si diramano le condotte. Parte, insomma, la scommessa per l'imprenditoria locale che può finalmente cambiare l'attuale ordinamento colturale con l'introduzione di colture alternative quali il pomodorino da collina e l'aglio dell'Ufita. La prova del funzionamento in pieno campo degli impianti di distribuzione irrigua con tessere elettroniche avverrà nel corso di una cerimonia che si terrà in località Malvizza alla presenza dell'arcivescovo di Benevento, monsignor Sprovieri, di parlamentari, amministratori locali, rappresentanti delle organizzazioni sindacali agricole. L'opera finanziata nell'ambito del programma regionale di sviluppo è stata perseguita con tenacia dal Consorzio di Bonifica dell'Ufita. «Per una ragione molto semplice - sostiene Michele Gambacorta -. Il mondo agricolo delle nostre zone, soprattutto in questi ultimi tempi, si trova di fronte a scelte difficili, a volte drammatiche: dedicarsi ad altro o addirittura emigrare, o resistere e continuare a vivere di agricoltura?». Gli agricoltori delle valli dell'Ufita e del Miscano hanno fatto una scelta coraggiosa ed apprezzabile. Non hanno abbandonato la terra, affrontando nuovi e più pesanti sacrifici, anche in conseguenza delle novità non sempre positive introdotte dalla nuova politica agricola comunitaria, della congiuntura e globalizzazione dei mercati. Hanno accettato grandi sfide, introducendo nuove colture o nuove tecniche di produzione, pur in presenza di inverni rigidi ed estati aridi o in terreni difficili dal punto di vista orografico. Insomma in zone senz'acqua sarebbe stato difficile sopravvivere. «Ecco perchè l'iniziativa del Consorzio di Bonifica - sostiene il presidente Giovanni Cusano - tende ad invertire la situazione. Ad offrire nuove opportunità. Il Consorzio ha eseguito e programmato interventi di impianti irrigui collettivi pubblici su un'area irrigabile di 8.000 ettari circa di cui 2.500 già funzionanti».

VINCENZO GRASSO Ariano Irpino da il Mattino

Inaugurati gli invasi: parte dalla  Malvizza  la sfida del Millennio

Parte dalla Malvizza la sfida agraria del nuovo millennio con la messa in funzione dei due nuovi invasi ad uso irriguo realizzati dal consorzio di Bonifica dell’Ufita.
Una rivoluzione epocale nel modo d’intendere l’agricoltura che da “asciutta” diventa irrigua. Un cambiamento non da poco che permetterà, nei prossimi anni, la conversione di circa duecento ettari dalle colture cerealicole a quelle ortofrutticole, notoriamente più redditizie.
«Si tratta di un cambio di orientamento agrario da asciutto ad irriguo – spiega l’agronomo Giuseppe Lo Conte – stimiamo che con la conversione si avrà una triplicazione del reddito ed il raddoppio del valore fondiario. Riteniamo che a pieno regime si determinerà un aumento occupazionale di circa 150 unità dovuto alle colture irrigue che necessitano di più ore di lavoro».
La messa in funzione degli invasi arriva all’indomani della riforma della PAC (politica agricola Comunitaria) che ha introdotto le integrazioni disgiunte: da integrazioni legate al tipo di produzione si passa all’integrazione alle aziende. Si prendono a campione gli ultimi quattro anni di integrazione e dei migliori tre si effettua una media che sarà il contributo percepito fino al 2012, quando cesseranno gli incentivi.
Un’occasione per le aziende della Malvizza che potranno immediatamente reinvestire in impianti irrigui, modernizzando la produzione. Ma il consorzio intravede anche altre opportunità. “Oltre all’assistenza in fase di produzione stiamo pensando anche alla creazione di marchi per assistere i nostri consorziati anche in fase di commercializzazione” conclude Lo Conte. I nuovi impianti sono di tipo modernissimo.
Le acque vengono captate in territorio di Castelfranco, lungo l’alveo del torrente Mare dei Grilli, dove vengono decantate ed immesse in una condotta, lunga circa 10 km, per poi essere riversate nei due invasi della Malvizza.
Da qui si diramano le tre condotte principali che servono i 200 ettari a valle degli invasi. Ogni tre fondi c’è un idrante dove le aziende possono allacciarsi con i propri impianti. Un’opera di ingegneria idraulica che sfrutta esclusivamente la forza di gravità. Non esistono pompe di sollevamento. «Praticamente, da un punto di vista energetico, sono a costo zero» racconta orgoglioso Michele Gambacorta, fino a pochi mesi fa presidente del consorzio. Modernissimo anche il sistema della distribuzione delle acque che utilizza una serie di tessere elettroniche consegnate agli utenti che calcolano la quantità di acqua prelevata e funzionano, più o meno, come le tessere telefoniche. Le irrigazioni sono state pianificate ed ogni utente potrà usufruire del servizio nelle ore e nei giorni stabiliti, non c’è necessità di nessun intervento umano, il dispositivo elettronico provvede ad aprire e chiudere l’erogazione dell’acqua, oltre che a calcolarne il consumo. All’occorrenza, tramite le tessere utenti, è possibile sospendere l’erogazione. «Questi invasi rappresentano l’elemento per far diventare fiorente l’agricoltura di queste zone – dice Giovanni Cusano, neo presidente del Consorzio di Bonifica dell’Ufita - anche in valle Ufita stiamo lavorando per sollevare le sorgenti che si erano abbassate».
Alla manifestazione di inaugurazione erano presenti l’arcivescovo di Benevento Mons. Serafino Sprovieri, il senatore Tanga, Domenico Covotta, Mario Pepe, Giancarlo Di Rubbo, Pietro Gaillonardo Domenico Gambacorta, Giovanni Ianniciello ed il consigliere provinciale Generoso Cusano.

Dal "corriere dell'irpinia" del 1/giugno/2005
angelo corvino