Quattromila
piccoli comuni costretti alla preistoria informatica
Quattromila piccoli comuni italiani
senza ADSL vivono nella preistoria dell’informatica. Da Chiarano in
Veneto, Morterone in Lombardia, a Rocchetta Sant’Antonio in Puglia, a
Zungoli in Campania, a Sinopoli in Calabria l’assenza totale del
Governo.
La condizione di totale sottosviluppo, di vera preistoria informatica
per quattromila piccoli comuni italiani è la testimonianza plastica
del livello di abbandono reale in cui versa il 45% del Paese
istituzionale, visto che sono oltre gli ottomila i Comuni italiani.
Una percentuale da Paese sottosviluppato, altro che potenza mondiale,
siamo un Paese de-informatizzato al di sotto di tutti i Paesi
dell’Unione Europea. Per i piccoli comuni delle valli alpine o
dell’intera dorsale appenninica, con punte del 100% in Calabria e
Basilicata, le cosiddette autostrade telematiche restano un sogno ed
intanto sentiamo parlare di “raccomandata online” e la presa in giro
diventa ancora più grande. Per i dieci milioni di cittadini che vivono
nei piccoli comuni italiani, il diritto nel tempo della comunicazione
e della tecnologia all’utilizzo della cosiddetta rete veloce resta
solo sulla carta ed intanto il divario, soprattutto per le nuove
generazioni aumenta e diventa sempre più incolmabile. Basta verificare
le opportunità di uno studente universitario che vive a Thorps piccole
comune francese ed uno che vive a Rocchetta Sant’Antonio in Puglia
oppure a Chiarano in Veneto per capire fino in fondo tutto il dramma
della nostra preistoria informatica. Tutto questo nel silenzio della
politica e nel sorriso smagliante del Presidente del Consiglio che
continua a parlarci di un Paese che non esiste nella realtà dei fatti
quotidiani altro che rivoluzione annunciata delle “tre i”:
informatica, inglese, impresa. Una grande beffa o se vogliamo una
colossale bugia.
Rocchetta Sant’Antonio,28 giugno 2005
Il Portavoce
Virgilio Caivano
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