Gli eletti
Il nuovo consiglio comunale.
Il
Sindaco: Carlo Pizzillo;
maggioranza:
Mobilia Franchina, De Cillis Giuseppe, Ruccio
Giuseppe, Stiscia Giuseppe, Cavotta Antonio ,
Cardillo Maria Rosaria, Iorillo Mirko, Caccese Rosa,
D’Addona Anonio, Fierro Igino Aramini Franco.
Minoranza: Lazazzera Alessio, Russolillo Antonio,
Siciliano Ercole, Fioravanti Franchino, Stiscia
Italo.
* Stiscia Giuseppe eletto al "Consiglio
Provinciale".
Alternativa per Montecalvo” di Carlo
Pizzillo ha battuto “ l ’ Unione Popolare” di
Alessio Lazazzera, già primo cittadino del paese
negli anni Novanta.
Pizzillo nasce a Montecalvo l’8 gennaio 1958; è
medico chirurgo ed è sceso in politica nel 2004, con
il gruppo “La Campana”, che alle scorse elezioni
perse per 17 voti. Il neosindaco non nasconde la
propria soddisfazione: “Questa vittoria è una svolta
per il paese – afferma -. Per noi, sarà una grande
responsabilità, anche perché abbiamo tanti obiettivi
da raggiungere. E’ un risultato inatteso poiché non
pensavamo di vincere con uno scarto di voti così
ampio”. Insomma a Montecalvo si conclude una tornata
elettorale infuocata, che si è combattuta a colpi di
slogan e di frasi ad effetto, ma che ha riservato
molti colpi di scena e soprattutto tante novità sia
per quanto riguarda le nuove leve, sia per quanto
riguarda le proposte programmatiche. E non sono
mancati i veterani della politica locale, come Guido
Palladino, Domenico Mobilia, Antonio Russolillo,
Ciriaco Puopolo, Franchino Fioravanti e Giuseppe De
Cillis. Un mix, quindi, di big e nuove proposte.
Diverse le ricette di entrambi i candidati, dalla
nascita del parco del Miscano alla riqualificazione
urbana, dal risoluzione del problema idrico, che
affligge il paese soprattutto nel periodo estivo,
alle promozione delle nuove tecnologie, dal riordino
del personale alle opere di prima necessità.
“Ma – dichiarava Pizzillo –non inganneremo la
cittadinanza. Infatti, non abbiamo stilato il libro
dei sogni, poiché siamo persone oneste e serie”. A
Montecalvo hanno votato 3084 su 4547 elettori, pari
al
67,60 percento degli aventi diritto.
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