IL SANTUARIO
Per la gente è già santuario, per
la Chiesa ancora no: bisogna aspettare. Questa è una storia
mariana giovane, eppure intensa e, probabilmente, foriera di
attenzione tale da poter sperare nell’elevazione a santuario. La
chiesa di Santa Maria della Pace, alla contrada Malvizza di
Montecalvo, piccolo centro dell’entroterra irpino, vale la pena
di raccontarla. Perché ci troviamo di fronte ad una chiesa sorta
praticamente dal niente, in dieci anni, dal 1990 al 2000,
laddove non c’era nulla. Ed oggi questa chiesa, dalla forma
ardita di una nave, si trova in un crocevia cruciale di strade
che collegano centri irpini e pugliesi.
LA STORIA
L’assenza di un tempio dove
partecipare alla Messa domenicale (in zona c’era solo una
vecchia cappella privata e abbandonata) mobilità la gente della
zona, che trovò in padre Lorenzo Mastrocinque, frate minore
dell’ordine dei Francescani, un infaticabile promotore della
costruzione di una chiesa .Tra l’altro padre Lorenzo aveva
l’impulso che gli veniva dalle continue visite a Medjugorie e
dal profondo recepimento di quel messaggio mariano. «Credo che
la nostra chiesa l’abbia voluta proprio la Vergine - spiega -
altrimenti come spiegare il reperimento di fondi in Campania, da
parte di benefattori sconosciuti?». |
LA CHIESA
Realizzata in dieci anni, alla
Malvizza, «dove c’è poca gente - spiega padre Lorenzo - ma tutti
sono costretti a passare e a rivolgere un pensiero a Maria». A
progettare gratuitamente l’edificio fu l’architetto Acrisio
Marra, da Montecalvo, e la particolarissima forma che richiama
ad una nave valse il primo premio in un concorso di architettura
nell’anno Duemila. All’interno dominano i richiami al numero
biblico sette. Un pregevole dono le campane. L’inaugurazione da
parte del vescovo di Benevento, Sprovieri, avvenne il 13 agosto
del Duemila.
L’IMMAGINE
La statua che raffigura Maria è in
legno. Molto semplice e suggestiva, rappresenta una Vergine
assai dolce. Sono stati gli stessi fedeli di Montecalvo ad
ordinarne la realizzazione, ad un artista molto conosciuto di
Selva di VaI Gardena, Otto Piazza. A donarla fu il professore
Luigi D’Addona di Montecalvo.
LA FESTA
La comunità di Montecalvo tiene a
questa Madonna di periferia, e settimanalmente si registra la
presenza folta dei gruppi di preghiera. Grande l’impeto mariano
nel mese di maggio, così come ad agosto. |
IL MESSAGGIO
Fu padre Lorenzo, convinto
dall’esperienza slava, e della necessità che anche dalla
Malvizza si irradiasse pace, a chiedere che la Madonna irpina
fosse intitolata “Santa Maria della Pace”. E, in effetti, questo
luogo intenso di spiritualità irradia di per sé tranquillità e
serenità. Soprattutto quando, come a Medjugonie, ci si ritrova a
pregare il giorno 25 di ogni mese.
Ripreso dalla Rivista:
In cammino con San
Gerardo.
di Aldo Balestra
a.balestra@sangerardo.it |