Vini
doc e cucina tradizionale, premi a
raffica
Irpinia
ancora una volta pluripremiata con i suoi prodotti migliori. Trionfano i
vini con il fiano di Di Meo al summit mondiale dei Nobel per la Pace di
Roma e stacca la prima piazza ad Agrietour di Arezzo, ”Il Torchio” di
MONTECALVO Irpino. In auge un affascinante bianco docg che
l’Italia del vino ci invidia e che ha affascinato ed intrigato il parterre
del prestigioso premio internazionale; conquistano il palato due piatti
antichi della cultura contadina nostrana, tra quelli in via di estinzione,
praticamente quasi introvabili nelle cucine italiane e che gli agriturismo
difendono e propongono. È il caso dell’agnellone di Laticauda al ragù e la
”bucecca” (lo stomaco di maiale) con fagioli e verdure, impostisi al terzo
”Campionato di cucina contadina in agriturismo”. La Campania con ”Il
Torchio” di MONTECALVO Irpino
l’ha spuntata tra i dieci agriturismo in gara quest’anno; il premio è
stato assegnato da una giuria di esperti guidata dallo chef Paolo Teverini.
L’agnellone di laticauda, così detto per la particolare coda larga che
presenta questa razza e la ”bucecca”, sono l’emblema di due ricette
rurali, cui si rifacevano i pastori per sfamarsi, utilizzando gli unici
ingredienti a loro disposizione, tipici della terra e della pastorizia
allorchè erano soliti bollire le carni degli arieti più anziani per
renderle magre. Solida tradizione anche per la ”bucecca”. Lo stomaco del
maiale, unico ingrediente che non poteva essere conservato sotto
sale,veniva impiegato per dare corpo e sostanza al piatto di fagioli e
verdure invernali, con aggiunta di pane raffermo e olio. |