L'impatto
che avrebbe provocato la vicinissima discarica in contrada Difesa
Grande di Ariano Irpino sull'ambiente circostante lo si sapeva già da
tempo. Ma con il trascorrere del tempo è diventato un problema di
interesse generale nazionale. Dove un tempo si produceva grano per
gran parte dell'Italia meridionale, d'improvviso fu deciso di stipare
i rifiuti provenienti da tutta la regione campana, riconvertendo la
zona ad una grande pattumiera nazionale. Vanamente ,gli agricoltori
del luogo, già sul finire degli anni novanta avevano fatto le loro
civile rimostranze verso quella che si sarebbe rivelata una scelta
scellerata e catastrofica. Poco interesse, già allora come oggi, della
classe politica dirigente che nulla poteva fare a salvaguardia dei
cittadini Arianesi contro una decisione presa sulla propria pelle.
Vari i periodi di fermo dell'attività dello sversatoio, che anzi ogni
volta riapriva sempre con maggiore quantità di rifiuti da compattare.
Poco considerato il segnale di sconvolgimento sanitario e
ambientale che anno dopo anno modificavano l'equilibrio del piccolo
ecosistema della cittadina Arianese e dei paesi limitrofi con
l'aumento dell'insorgenza di malattie ed infezioni a danno di persone
e animali fino ad arrivare alla grande protesta di questi giorni che
vede la gente di questa parte d'Irpinia, schierata compatta,
particolarmente agguerrita , questa volta,a porre fine a questa lunga
e trascinante tragedia collettiva.
Gli Arianesi e non solo loro, non mollano. Non credono più
alle promesse e capiscono, mantenendo una grande compostezza civile,
che quella discarica ormai è da chiudere.
Le
scene di assedio forzato si ripetono ormai da giorni,e si moltiplicano
in tutti quei punti di possibile transito per lo strisciante convoglio
carico di liquame tossico. In mezzo ai presidi allestiti le fasce
tricolori dei sindaci della zona si confondono tra la
popolazione presente in tutte le sue componenti, la protesta adesso
diventa una sfida e un messaggio unitario di all'erta allo Stato
centralistico al momento ancora sordo al richiamo della gente di
questa
parte d'Irpinia. Ma la vittoria
finale è ancora difficile da raggiungere,per ora resta il segnale di
una grande manifestazione popolare contro la disattenzione della
politica per il rispetto degli uomini e dell'ambiente. |