Sena: il territorio come referente
E’
festa grande a Sant’Angelo dei Lombardi, Mario Sena torna in Consiglio
regionale e questa volta il seggio lo ha conquistato sul campo. Ha
lasciato il listino e si è misurato con l’elettorato. Di consensi ne
ha ricevuti tantissimi. Ad un pelo dal più votato, Enzo De Luca. Ma
quella di Mario Sena è stata una vittoria vera, superati i ventimila
voti, offrendo quindi un contributo notevole alla Margherita di
raccogliere un consenso che le consente di guadagnare seggi. Si
dimezza il listino del presidente e i territori interni vengono
premiati. «E’ stata una bella vittoria, anche netta, i voti sono stati
davvero tanti. Devo dire grazie a tutti gli amici e le amiche del
partito che si sono impegnati in questa battaglia, ai ragazzi che mi
hanno dato una grossa mano in questa campagna elettorale, ai cittadini
che hanno risposto in maniera positiva.
”Il mio impegno ha pagato”
Sena
viene sollevato dagli amici che festeggiano con lui. Quando torna con
i piedi per terra aggiunge: «Il lavoro svolto in questi cinque anni,
sempre al fianco degli amministratori locali, che mi è stato pure
riconosciuto prima del voto, i fondi che siamo riusciti ad erogare ai
Comuni, quelli per le strutture scolastiche, quelle sportive, alle
Chiese. Insomma l’impegno profuso è stato riconosciuto, la fiducia mi
è stata riconsegnata. Ora ci aspettano altri cinque anni di lavoro
sempre in questo senso. Ripartendo però da quello che non siamo
riusciti a fare. A cominciare da Statuto, legge elettorale. E
sopratutto riequilibrio delle aree interne».
Dal "Corriere dell'Irpinia"
La coalizione di
centrosinistra vince. La Margherita stravince. Il responso delle urne
è netto a favore di Antonio Bassolino e della sua coalizione. Gli
irpini hanno voluto dare fiducia al Governatore uscente che ha
ottenuto un’affermazione schiacciante. Il partito di Ciriaco De Mita e
Nicola Mancino ha toccato una percentuale notevole. Il «fiorellino»
nell’Irpinia ha registrato la sfida nella sfida tra Enzo De Luca e
Mario Sena. Un testa a testa fino a tarda sera che ha tenuto col fiato
sospeso entrambi. Alla fine per i due il numero delle preferenze è
stato considerevole, forse superiore ad ogni previsione della vigilia
e di gran lunga migliore della volta passata. A spuntarla è stato il
capogruppo uscente della Margherita in Consiglio regionale, Enzo De
Luca. Rimane il «caso» di Luigi Anzalone, assessore al Bilancio a
Palazzo Santa Lucia nella passata legislatura, che non è entrato mai
in partita e che ha scatenato non poche polemiche all’interno della
formazione irpina, dopo la lettera inviata ad amministratori e circoli
del partito nella quale denunciava l’ostracismo nei propri confronti.
Nella Quercia è stato riconfermato il seggio nell’assemblea campana
dell’uscente, Angelo Giusto. Anche in questo caso i voti sono in netta
crescita rispetto alle elezioni del duemila. Giusto aumenta la sua
percentuale di preferenze. Si dice soddisfatto il segretario cittadino
di Avellino, Gerardo Adiglietti, che alla vigilia del weekend
elettorale ha polemizzato con la dirigenza del partito, accusata di
aver «protetto» alcuni candidati. Lo stesso Adiglietti, comunque, ha
invitato ieri a lavorare insieme per il partito, anche in vista della
prossime elezioni politiche. Oltre a Giusto, la Quercia irpina
conquista un secondo seggio al Consiglio regionale con Rosetta
D’Amelio, componente del listino di Antonio Bassolino. Fanno un
leggero passo in avanti anche i socialisti dello Sdi, che potrebbero
raggiungere la quota del 5,1% delle preferenze. Lo Sdi ha «soffiato»,
a pochi giorni dalla presentazione delle liste, Marco Alaia, alla
Quercia. Guadagna oltre un punto, invece, l’Udeur che si attesterebbe
all’ 8,3 per cento delle preferenze. Numeri che, secondo il segretario
provinciale Pasquale Giuditta, premiano il lavoro svolto dalla
dirigenza irpina che ha spinto affinchè la formazione
si radicasse sul
territorio per essere più vicina alle esigenze delle comunità locali.
Il Campanile in questa sfida ha schierato, come per il duemila, il
presidente irpino e responsabile nazionale «giustizia», Gianfranco
Iacobelli, che ha fatto sua una buona fetta di elettori. Così come per
il nuovo acquisto, Nicola Moretti, che ha ricevuto una spinta
importante dalla «sua» Solofra. Le urne sembrano restituire, inoltre,
un balzo in avanti per i Verdi, guidati dal presidente provinciale,
Gianluca Festa, sceso in campo nella lista irpina. Un risultato che,
come tiene a sottolineare lo stesso Festa, potrebbe anche modificare
il quadro nella coalizione di centrosinistra in città ed in provincia.
A suo dire la gente ha voluto dare un segnale al resto dei partiti
dell’Unione. Tengono Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, che
guadagnano poco rispetto alla volta scorsa. Da segnalare che il
partito di Fausto Bertinotti ha vissuto una travagliata vigilia
elettorale. Il congresso ha visto la polemica assenza
dell’ex-segretario, Giovanni Maraia e della sua componente. Una
divisione che di sicuro ha pesato non poco anche sull’esito delle urne
e sulla stessa campagna elettorale, cominciata con notevole ritardo
rispetto alle altre venti liste scese in campo nella provincia di
Avellino. Raggiungerebbe l’1,4 per cento la lista «Governo
Civico-Insieme per Bassolino», con Antonio Gengaro, capogruppo al
Consiglio Comunale di Libera Città, alla guida della compagine.
Dal "Corriere dell'Irpinia"
foto F.D'Addona