Dalla Democrazia
Cristiana alla Margherita
(alla ricerca del popolarismo Montecalvese)
Nell'immediato
dopoguerra, negli anni compresi tra il 1945 e il 1948,nel chiuso delle sacrestie e
nell'austerità dei luoghi religiosi,a Montecalvo Irpino,come d'altronde in altri
paesi della provincia di Avellino,un gruppo di giovani professionisti
locali,costituiscono la prima sezione della D.C. Momento difficile,perchè in
quegli anni il paese era altamente in fermento. Abbastanza attivi sono i
rappresentanti della vecchia borghesia locale,attaccati visceralmente alla
monarchia ,che fronteggiano con vigore l'avanzare del fronte popolare
costituito dai comunisti e dai socialisti,abbastanza radicati nelle campagne
montecalvesi, mentre nel paese si respira aria di"Uomo qualunque",di
Parrittiana memoria. Primo banco di prova per la verifica degli schieramenti
in campo,il referendum costituzionale del 1948. Storici restano i comizi sui
balconi di Piazza Vittoria, dove molti oratori si alternano con toni moto
aspri ad affermare le proprie ragioni,facendo maturare tra la folla acute
discussioni sfociate spesso in liti furibonde e cruente. Come in tutto il
resto dell'Italia anche Montecalvo si pronuncia per la nascita della
repubblica con pochi voti di scarto. Una manciata di voti che continuerà ad
essere determinante per le future competizioni elettorali. Nelle prime
elezioni amministrative, dissolti nel nulla i borghesi monarchici,gli
schieramenti che si giocano la guida del paese,sono i socialisti e i
comunisti che uniti sotto il simbolo civico della Spiga riescono ad eleggere
con la maggioranza assoluta il loro candidato sindaco il farmacista
Dott.Pietro Cristino. Gli uomini della D.C.,sconfitti ,iniziano a lavorare
per rafforzare le proprie posizioni e riescono a piazzare anche propri
uomini in cariche istituzionali come il consiglio provinciale. Si inizia ad
intravedere l'importanza del nuovo partito e Montecalvo partecipa
attivamente alle vicende regionali della D.C. dando un notevole contributo
di idee e uomini. Nel nostro paese coltivano molte amicizie i futuri
ministri della repubblica come l'indimendicato Fiorentino Sullo e i suoi
piccoli rampolli Gerardo Bianco e Ciriaco De Mita. Muovendosi come una
squadra di calcio, i Democratici Cristiani, guadagnano l'amministrazione
comunale nel 1962,con sindaco Marcello De Cillis. Sono gli anni del
terremoto, anni in cui è fondamentale l'amicizia con i rappresentanti
nazionali del partito che rovesciano su Montecalvo molte risorse per la
ricostruzione. Ma qualche cosa non funziona bene. Infatti,sempre per una
manciata di voti,i Democristiani perdono l'amministrazione a beneficio dei
socialisti con a capo il Rag.Pompilio Aucelli.Seguono momenti di stasi. Si
continua a lavorare per il futuro. In questo contesto va inteso la
costituzione della Polisportiva Montecalvo, con la presidenza del
giovanissimo Alfonso Caccese, che grande emozioni suscita tra i giovani
sportivi locali. Nei primi anni settanta,altra associazione destinata a
ricoprire un ruolo importante è la Pro-Loco,nata dalla fervida mente
politica e vulcanica di Antonio Cusano.Questi fenomeni, acuiscono la
divisione interna del paese oramai distinta nettamente in comunisti e
democristiani. Dure sono le battaglie in consiglio comunale tra il
Dott.Mario Fiore,democristiano, e il prof.Michele Lazazzera,comunista.I
comizi,non perdono la loro peculiarità. All'arte oratoria del Prof.Lazazzera,risponde
l'analisi lucida e razionale del Dott.Mario Fiore, impegnato a contrastare i
comunisti anche tra i banchi del consiglio provinciale. In un'alternarsi di
eventi e polemiche,arriva alla guida del paese il democristiano Alfonso
Caccese, cresciuto a pallone e politica dal Dott.Fiore e dal
Prof.Feliciantonio Lazazzera, vero spirito guida della D.C.
Ma il carattere deciso e rude del nuovo sindaco,anche come guida del
partito,unito ad una crescita di una nuova generazione di professionisti
della politica,fa decadere il primato del partito nei primi anni ottanta.
Alcuni fuoriusciti dal partito riunitesi in una lista civica simboleggiata
dalla bilancia,affossano l'amministrazione Caccese e la consegnano nelle mani del
partito comunista con a capo il prof.Felice Aucelli.Seguono dieci anni di
penose lotte intestine e di difficile svolte politiche,ma sono anni che
servono a preparare una nuova professionalità per la guida del paese. Dopo
essersi fatti le ossa negli ultimi periodi dell'amministrazione Aucelli, due
giovani avvocati sembrano emergere alla guida del partito:l'Avv.Alessio
Lazazzera e l'Avv.Giuseppe De Cillis, che riescono a cogliere il momento di
difficoltà del sindaco Aucelli,negli anni della svolta del partito comunista
nazionale,portando la democrazia cristiana al comune in una coalizione che
vede sindaco ancora Felice Aucelli, che sganciatosi dal P.C.I., costituisce
una giunta con vice-sindaco l'Avv.Lazazzera e assessore l'Avv.De Cillis.Con
queste posizioni si va alle amministrative del 1993 dove la democrazia
cristiana ottiene il massimo risultato di voti (2.000 ) con
insediamento alla carica di sindaco di Alessio Lazazzera.Tutto sembra
andare per il meglio, ma dietro l'angolo c'è tangentopoli ed il fenomeno
Berlusconi.Il partito a livello nazionale si divide in tre
tronconi:popolari,ccd,cdu, e anche montecalvo segue la stessa sorte. Per
qualcuno è il momento di saldare il conto. A livello interno due sono le
posizioni. Il gruppo del sindaco Lazazzera che vuole avvicinarsi alla destra
Berlusconiana e il gruppo del sempre presente Alfonso Caccese, che preme per
il mantenimento della posizione del "centro che guarda a sinistra". La
lotta arriva anche in consiglio comunale.
Il sindaco Lazazzera viene sfiduciato e si va verso nuove elezioni. Gli
schieramenti sono netti. I comunisti, diventati PDS (partito dei democratici
di sinistra), si presentano uniti con Rifondazione comunista,i popolari di
Caccese,isolati,decidono di correre da soli e lo stesso dicasi del sindaco
uscente che capeggia una lista civica. Elezioni dall'esito incerto e
frammentario, che vede il miracolo dei popolari. I veri eredi della vecchia
democrazia cristiana, riescono a spiazzare tutti e rieleggono Alfonso
Caccese alla carica di primo cittadino. I popolari , nel 1999 , riconfermano
la loro posizione questa volta con una coalizione di centro sinistra. A
livello nazionale entrano nel movimento della Margherita ed oggi, gli exdemocristiani-expopolari,corrono con il nuovo simbolo alla ricerca di una
riconferma. Il vecchio scudo crociato,tanto caro, è andato definitivamente
in soffitta. |