Prima
bisogna vincere le elezioni poi si parla
di assessorati
Pizzillo:
niente spartizioni di poltrone
Le nomine spettano per
legge al sindaco
30 marzo 2004
di Angelo
Corvino
Montecalvo – Martedì notte
c’è stata un’animata riunione del
direttivo dei DS. Sul tavolo la decisione
se appoggiare o meno l’iscritto del
partito Carlo Pizzillo alla corsa
per l’elezione a sindaco. Non si è
approdati a nessuna decisione. Alcuni
componenti del direttivo hanno abbandonato
la riunione in segno di protesta. Intanto
è lo stesso Pizzillo a puntualizzare
alcuni aspetti riguardanti le richieste
per le spartizioni delle poltrone. “Mi
sembra assolutamente prematuro parlare di
assessorati – dichiara Pizzillo –
prima si definiscono i programmi da
sottoporre agli elettori e da portare
avanti. Poi si va alle elezioni ed, in
caso di vittoria, si parla di assessorati
le cui nomine spettano, per legge, al
sindaco. Rifiuto qualsiasi altra logica
spartitoria legata a metodi che non mi
appartengono. Chi vuole seguire questi
metodi si deve rivolgere ad altri e non a
me”. Insomma il segnale di Pizzillo
sembra essere chiaro, soprattutto per il
suo partito che da mesi, per voce del
segretario, va predicando “il
ripristino della legalità politica ed il
cambiamento della gestione del potere”.
Insomma i DS sembrano essere stati messi
alle strette ed inchiodati alle loro
responsabilità: decidere se appoggiare un
loro iscritto rinnovatore a sindaco o
correre da soli spaccando il fronte
dell’opposizione all’attuale maggioranza.
Decisione non semplice perché in ogni caso
potrebbe determinare una scissione
interna. La proposta Pizzillo, infatti,
trova qualche resistenza nell’ala
oltranzista del partito che non vede di
buon occhio le frange di destra del
movimento civico che, per altro, si è
dichiarato apartitico. Dall’altra parte ci
sono i favorevoli all’accordo, garantiti
dalla presenza anche di Rifondazione
Comunista, il che sarebbe una garanzia nel
senso della collocazione politica. Questa
parte potrebbe anche decidere di staccarsi
e seguire Pizzillo se il partito dovesse
decidere di correre da solo. Una palla
incandescente nelle mani del segretario
Ruccio che continua a mostrare sicurezza e
serenità. Intanto questa notte c’è stato
un altro incontro tra il movimento,
Rifondazione e DS. Nella Margherita,
invece, si spera nella posizione solitaria
dei DS e continua sempre più serrato lo
scontro a distanza tra Gianni Iorio
e Giancarlo Di Rubbo. Il partito
sembra orientato verso quest’ultimo ma
Iorio non sembra essere disponibile a fare
un passo indietro il che potrebbe
inasprire i toni. Per alcuni l’unica
soluzione, se Iorio non recede, sarebbe
individuare una terza persona che, allo
stato attuale, non si capisce chi possa
essere visto che Iorio e Di Rubbo
rappresentano le punte di diamante della
nuova classe dirigente cresciuta nelle
file del Partito Popolare oggi Margherita.
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