PARLA LUISA BOCCIERO, RESPONSABILE DELLA PROGETTAZIONE DI ARTSANNIO SPA
di Stefano Belfiore dal sito www.denaro.it - foto G.M.
E’ la madre dei progetti integrati-itinerari culturali ‘Regio Tratturo’ di Avellino e ‘Valle dell’Ofanto’. Luisa Bocciero, archeologa specialista e dottore di ricerca in storia antica, si è occupata, dal 2001 al 2004 per conto della Provincia di Avellino, dell’ideazione e progettazione dei due strumenti di programmazione negoziata attivi in ambito irpino, nonché della direzione dell’unità di coordinamento e gestione degli stessi. In un’intervista al Denaro, la Bocciero, attualmente consulente scientifico del museo del Sannio a Benevento e tra le responsabili di progettazione culturale presso l’agenzia pubblica-privata ‘ArtSannio’ Spa, spiega le finalità che hanno dato vita ai due Pit nati essenzialmente per un ritorno in termini identitari del contesto interessato. “Concetto di valorizzazione- spiega- legato allo sviluppo economico del territorio”. L’analisi non può prescindere da una valutazione di merito sulla politica di coesione, considerata la particolare tipologia di finanziamento strutturale che trae origine proprio dallo strumento europeo ideato per affrontare in modo esplicito le disuguaglianze economiche e sociali. “La politica di coesione- dice- ha insegnato a ragionare in ottica distrettuale attraverso un modello di unione fra gli attori dediti allo sviluppo territoriale. Un’unione operativa emblema di un investimento proficuo ed efficace”.
Domanda. Dottoressa Bocciero, lei si è occupata, per conto della Provincia di Avellino, della ideazione e progettazione e dei Pit- itinerari culturali ‘Regio Tratturo’ e ‘Valle dell’Ofanto’. In cosa è consistito il suo lavoro e come si è sviluppato?
Risposta. Tutto ha avuto inizio a febbraio 2001. Prima abbiamo fatto una fase di pre-programmazione con i responsabili regionali per intenderci sugli obiettivi della progettazione integrata. E’ stato un lavoro lungo ed intenso dove si è operato essenzialmente sull’identificazione dei distretti territoriali nonché su un primo elenco di comuni che potevano essere inclusi. Inizialmente, abbiamo avanzato la proposta di tre itinerari culturali, ma il terzo, quello cioè che comprende attualmente le realtà irpine inserite all’interno del progetto Valle dell’Antico Clanis unitamente al distretto dei vini doc, è stato scartato perché territorialmente lungo.
D. Da quale presupposto di base si è partiti?
R. Siamo partiti dal presupposto che in Irpinia esistono numerosi centri storici non valorizzati adeguatamente con l’obiettivo di capire il target di turisti che immaginavamo dovesse venire nel nostro territorio. Alla fine, abbiamo pensato al contesto locale come un intreccio tra realtà paesaggistiche e antropiche.
D. Lei, ha fatto prima riferimento all’idea forza dei due Pit. Mi sembra che il concetto chiave sia una valorizzazione sinergica tra aspetti naturalistici, storici e archeologici del paesaggio irpino. Come mai un simile intreccio?
R. Essenzialmente, l’elemento fondamentale che abbiamo introdotto è il concetto di paesaggio umano come prodotto di secoli di storia e di tradizione. L’idea era di creare un appeal intorno a quella che è la magia dell’Irpinia con il coinvolgimento della popolazione interessata per evitare lo spopolamento.
D. Viste le identiche finalità dei due progetti integrati, era pensabile un solo strumento di programmazione che inglobasse, in un unico contenitore operativo, tutti i comuni coinvolti?
R. Era pensabile, però strategicamente sbagliato considerato la tecnica che la Regione Campania aveva scelto ossia quella di realizzare distretti non troppo grandi che avessero una precisa connotazione territoriale.
D. Attualmente, sia il ‘Regio Tratturo’ che la ‘Valle dell’Ofanto’ sono in gara per diverse premialità regionali. Questo, a suo giudizio, cosa significa?
R. Significa un buono stato di salute dovuto ad una struttura funzionale, che ci siamo dati sin dall’inizio, la quale è stata poi adottata da altri. Insomma un organismo operativo in grado di rendere rapida l’esecuzione dei progetti. Oggi gran parte dei lavori sono stati appaltati.
D. I due Pit che occasione di sviluppo rappresentano per l’Irpinia?
R. Da un lato il ritorno in termini identitari, prendendo di nuovo coscienza del territorio. Si tratta di un concetto di valorizzazione legato allo sviluppo economico e dunque alla nascita di forme occupazionali. Dall’altro, la messa in fruizione dei beni culturali rilevanti.
D. Quando si vedranno i primi benefit sul versante economico?
R. I benefici si vedranno, una volta finiti i lavori, allorquando si incomincerà a lavorare sull’immagine. A mio avviso, non vedo portato avanti un programma di promozione identitaria. Bisogna allora lavorare sull’immagine dei Pit. Un’immagine unica in grado di creare la giusta attrattività.
D. Che tipo di turismo s’intende attrarre?
R. Senza dubbio un turismo culturale connesso ad un turismo interno che viene sottovalutato ma che è, secondo me, basilare. Intendo un intreccio di visitatori provenienti dalla Campania, dalla Puglia e dalla Basilicata. Non bisogna dimenticare il turismo scolastico. Il tutto perseguendo l’obiettivo della formula del week-end che credo sia ampiamente proponibile.
D. C’è interazione con gli altri Pit locali e regionali?
R. Sussiste un dialogo a livello promozionale ed un’interazione più consistente con il Regio Tratturo di Benevento.
D. Entrambi i progetti integrati sono sovvenzionati da fondi strutturali correlati all’attuale politica di coesione. Si tratta di uno dei pilastri della costruzione europea insieme al mercato unico e all’unione monetaria ed è l’unica politica dell’Unione che affronta in modo esplicito le disuguaglianze economiche e sociali e che riduce di molto il tasso di sovranità di ogni Stato membro. Questo strumento cosa ha insegnato ai territori in termini di programmazione negoziata?
R. La politica di coesione ha insegnato a ragionare in ottica distrettuale attraverso un modello di unione fra gli attori dediti allo sviluppo territoriale. Un’unione operativa emblema di un investimento proficuo ed efficace.
D. Secondo lei, nella prossima generazione di programmi comunitari, che ruolo verrà dato alla progettazione integrata?
R. Partiamo dal presupposto che la progettazione integrata è senza dubbio un’esperienza fondamentale ed apripista per ulteriori modelli operativi.
 

Il profilo
Archeologa specialista e dottore di ricerca in storia antica, si è occupata di archeologia da campo e progettazione in materia di beni culturali come imprenditore e consulente di Soprintendenze ed Enti di Ricerca pubblici e privati. Dal 2001al 2004 è dirigente del settore cultura della Provincia di Avellino, e per conto di quest’ultima si è occupata della ideazione e progettazione e dei piani integrati-itinerari Culturali Regio Tratturo e Valle dell’Ofanto, nonché della Direzione dell’Unità di Coordinamento e Gestione degli stessi. Insegna Progettazione e Promozione dei Beni Culturali presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli. Attualmente è consulente scientifico del museo del Sannio a Benevento e si occupa di progettazione culturale presso l’agenzia pubblica-privata ‘ArtSannio’ Spa.
 


Pit Regio Tratturo
Tipologia del Pi: tematico
Ente promotore del Pi: Regione- Provincia
Ente Capofila: Provincia di Avellino
Tetto indicativo finanziario assegnato: 27.127.544,20 euro
Misure minime integrabili e tetto indicativo finanziario assegnato a ciascuna misura:
Misura
Tetto indicativo assegnato (euro)

2.1 18.243.839,96
2.2 6.713.939,69
2.3 877.976,73
5% Fse Asse 3 1.291.782,82


Progetti e Comuni del Pit:
1. Entro tetto: recupero e valorizzazione turistico ambientale del centro antico (Aquilonia), recupero del borgo castello e allestimento del museo della ceramica (Calitri), recupero necropoli nel parco archeologico (Carife), intervento sul parco storico ed archeologico dell’antica ‘Compsa’ (Conza della Campania), recupero centro storico, palazzo Pisapia (Gesualdo), restauro dei ruderi e della cinta muraia del Castel del Monte (Montella), restauro dei ruderi e recupero del castello baronale dei Sangermano (Monteverde), restauro/ricostruzione campanile della chiesa di San Pietro e Paolo (Morra De Sanctis), recupero e sistemazione area sopra castello e realizzazione del museo del territorio (Nusco), completamento del castello medioevale e recupero e valorizzazione dell’abbazia del Goleto (Sant’Angelo dei Lombardi).
2. Fuori tettoº: completamento dei lavori di restauro e recupero castello ducale, istituzione museo archeologico (Bisaccia), istituzione museo archeologico (Bisaccia), realizzazione e valorizzazione area archeologica di Oppido Vetere (Lioni), restauro del castello Biondi-Morra (Morra De Sanctis).


Tempi della concertazione:
Principali decisioni
11.06.20002


Linee strategiche, idea forza, manifestazione d’interesse 2.2
30.09.2002
Documento di orientamento strategico
20/07/2004
Stato di attuazione cronogramma generale

º Riferimenti progetti finanziabili con le risorse stabilite dalla delibera di Giunta regionale n.3204/03 per un totale di 2.200.000 euro.
 


Pit Valle dell’Ofanto
Tipologia del Pi: tematico
Ente promotore del Pi: Regione- Provincia
Ente Capofila: Provincia di Avellino
Tetto indicativo finanziario assegnato: 19.363.182,82 euro
Misure minime integrabili e tetto indicativo finanziario assegnato a ciascuna misura:


Misura
Tetto indicativo assegnato (euro)
2.1 10.849.210,98
2.2 6.713.939,69
2.3 877.976,73
5% Fse Asse 3 922056,32


Progetti e Comuni del Pi:
1. Entro tetto: riqualificazione tratturo regio Pescasseroli-Candela (Comunità Montana Valle Ufita), completamento del restauro e valorizzazione del castello normanno (Ariano Irpino), completamento del restauro di ‘palazzo Forte-sottoprefettura’ (Ariano Irpino), sistemazione centro storico-restauro castello/museo (Casalbore), restauro e riqualificazione del castello d’Equino (Grottaminarda) e realizzazione del I lotto del parco archeologico dell’antica Aeclanum (Mirabella Eclano).
2. Fuori tettoº: restauro e recupero del palazzo ducale- I lotto (Montecalvo Irpino), riqualificazione serbatoio idrico a museo multimediale della transumanza ( Villanova del Battista).
3. In attesa di finanziamento: museo a Skanderberg con annesso centro studi e valorizzazione della cultura Arbereshe (Greci), recupero centro storico (Greci), recupero e valorizzazione del patrimonio storico culturale (Zungoli).

Tempi della concertazione:
Data della riunione
Principali decisioni
11.06.2002


Linee strategiche, idea forza, manifestazione d’interesse 2.2
30.09.2002

Documento di orientamento strategico
20/07/2004

Stato di attuazione cronogramma generale

 
22-06-2005