E’
la madre dei progetti integrati-itinerari culturali ‘Regio
Tratturo’ di Avellino e ‘Valle dell’Ofanto’. Luisa Bocciero,
archeologa specialista e dottore di ricerca in storia antica, si è
occupata, dal 2001 al 2004 per conto della Provincia di Avellino,
dell’ideazione e progettazione dei due strumenti di programmazione
negoziata attivi in ambito
irpino,
nonché della direzione dell’unità di coordinamento e gestione
degli stessi. In un’intervista al Denaro, la Bocciero, attualmente
consulente scientifico del museo del Sannio a Benevento e tra le
responsabili di progettazione culturale presso l’agenzia
pubblica-privata ‘ArtSannio’ Spa, spiega le finalità che hanno
dato vita ai due Pit nati essenzialmente per un ritorno in termini
identitari del contesto interessato. “Concetto di valorizzazione-
spiega- legato allo sviluppo economico del territorio”. L’analisi
non può prescindere da una valutazione di merito sulla politica di
coesione, considerata la particolare tipologia di finanziamento
strutturale che trae origine proprio dallo strumento europeo
ideato per affrontare in modo esplicito le disuguaglianze
economiche e sociali. “La politica di coesione- dice- ha insegnato
a ragionare in ottica distrettuale attraverso un modello di unione
fra gli attori dediti allo sviluppo territoriale. Un’unione
operativa emblema di un investimento proficuo ed efficace”.
Domanda. Dottoressa Bocciero, lei si è occupata, per conto della
Provincia di Avellino, della ideazione e progettazione e dei Pit-
itinerari culturali ‘Regio Tratturo’ e ‘Valle dell’Ofanto’. In
cosa è consistito il suo lavoro e come si è sviluppato?
Risposta. Tutto ha avuto inizio a febbraio 2001. Prima abbiamo
fatto una fase di pre-programmazione con i responsabili regionali
per intenderci sugli obiettivi della progettazione integrata. E’
stato un lavoro lungo ed intenso dove si è operato essenzialmente
sull’identificazione dei distretti territoriali nonché su un primo
elenco di comuni che potevano essere inclusi. Inizialmente,
abbiamo avanzato la proposta di tre itinerari culturali, ma il
terzo, quello cioè che comprende attualmente le realtà irpine
inserite all’interno del progetto Valle dell’Antico Clanis
unitamente al distretto dei vini doc, è stato scartato perché
territorialmente lungo.
D. Da quale presupposto di base si è partiti?
R. Siamo partiti dal presupposto che in Irpinia esistono numerosi
centri storici non valorizzati adeguatamente con l’obiettivo di
capire il target di turisti che immaginavamo dovesse venire nel
nostro territorio. Alla fine, abbiamo pensato al contesto locale
come un intreccio tra realtà paesaggistiche e antropiche.
D. Lei, ha fatto prima riferimento all’idea forza dei due Pit. Mi
sembra che il concetto chiave sia una valorizzazione sinergica tra
aspetti naturalistici, storici e archeologici del paesaggio
irpino.
Come mai un simile intreccio?
R. Essenzialmente, l’elemento fondamentale che abbiamo introdotto
è il concetto di paesaggio umano come prodotto di secoli di storia
e di tradizione. L’idea era di creare un appeal intorno a quella
che è la magia dell’Irpinia con il coinvolgimento della
popolazione interessata per evitare lo spopolamento.
D. Viste le identiche finalità dei due progetti integrati, era
pensabile un solo strumento di programmazione che inglobasse, in
un unico contenitore operativo, tutti i comuni coinvolti?
R. Era pensabile, però strategicamente sbagliato considerato la
tecnica che la Regione Campania aveva scelto ossia quella di
realizzare distretti non troppo grandi che avessero una precisa
connotazione territoriale.
D. Attualmente, sia il ‘Regio Tratturo’ che la ‘Valle dell’Ofanto’
sono in gara per diverse premialità regionali. Questo, a suo
giudizio, cosa significa?
R. Significa un buono stato di salute dovuto ad una struttura
funzionale, che ci siamo dati sin dall’inizio, la quale è stata
poi adottata da altri. Insomma un organismo operativo in grado di
rendere rapida l’esecuzione dei progetti. Oggi gran parte dei
lavori sono stati appaltati.
D. I due Pit che occasione di sviluppo rappresentano per l’Irpinia?
R. Da un lato il ritorno in termini identitari, prendendo di nuovo
coscienza del territorio. Si tratta di un concetto di
valorizzazione legato allo sviluppo economico e dunque alla
nascita di forme occupazionali. Dall’altro, la messa in fruizione
dei beni culturali rilevanti.
D. Quando si vedranno i primi benefit sul versante economico?
R. I benefici si vedranno, una volta finiti i lavori, allorquando
si incomincerà a lavorare sull’immagine. A mio avviso, non vedo
portato avanti un programma di promozione identitaria. Bisogna
allora lavorare sull’immagine dei Pit. Un’immagine unica in grado
di creare la giusta attrattività.
D. Che tipo di turismo s’intende attrarre?
R. Senza dubbio un turismo culturale connesso ad un turismo
interno che viene sottovalutato ma che è, secondo me, basilare.
Intendo un intreccio di visitatori provenienti dalla Campania,
dalla Puglia e dalla Basilicata. Non bisogna dimenticare il
turismo scolastico. Il tutto perseguendo l’obiettivo della formula
del week-end che credo sia ampiamente proponibile.
D. C’è interazione con gli altri Pit locali e regionali?
R. Sussiste un dialogo a livello promozionale ed un’interazione
più consistente con il Regio Tratturo di Benevento.
D. Entrambi i progetti integrati sono sovvenzionati da fondi
strutturali correlati all’attuale politica di coesione. Si tratta
di uno dei pilastri della costruzione europea insieme al mercato
unico e all’unione monetaria ed è l’unica politica dell’Unione che
affronta in modo esplicito le disuguaglianze economiche e sociali
e che riduce di molto il tasso di sovranità di ogni Stato membro.
Questo strumento cosa ha insegnato ai territori in termini di
programmazione negoziata?
R. La politica di coesione ha insegnato a ragionare in ottica
distrettuale attraverso un modello di unione fra gli attori dediti
allo sviluppo territoriale. Un’unione operativa emblema di un
investimento proficuo ed efficace.
D. Secondo lei, nella prossima generazione di programmi
comunitari, che ruolo verrà dato alla progettazione integrata?
R. Partiamo dal presupposto che la progettazione integrata è senza
dubbio un’esperienza fondamentale ed apripista per ulteriori
modelli operativi.
Il profilo
Archeologa specialista e dottore di ricerca in storia antica, si è
occupata di archeologia da campo e progettazione in materia di
beni culturali come imprenditore e consulente di Soprintendenze ed
Enti di Ricerca pubblici e privati. Dal 2001al 2004 è dirigente
del settore cultura della Provincia di Avellino, e per conto di
quest’ultima si è occupata della ideazione e progettazione e dei
piani integrati-itinerari Culturali Regio Tratturo e Valle dell’Ofanto,
nonché della Direzione dell’Unità di Coordinamento e Gestione
degli stessi. Insegna Progettazione e Promozione dei Beni
Culturali presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di
Napoli. Attualmente è consulente scientifico del museo del Sannio
a Benevento e si occupa di progettazione culturale presso
l’agenzia pubblica-privata ‘ArtSannio’ Spa.
Pit Regio Tratturo
Tipologia del Pi: tematico
Ente promotore del Pi: Regione- Provincia
Ente Capofila: Provincia di Avellino
Tetto indicativo finanziario assegnato: 27.127.544,20 euro
Misure minime integrabili e tetto indicativo finanziario assegnato
a ciascuna misura:
Misura
Tetto indicativo assegnato (euro)
2.1 18.243.839,96
2.2 6.713.939,69
2.3 877.976,73
5% Fse Asse 3 1.291.782,82
Progetti e Comuni del Pit:
1. Entro tetto: recupero e valorizzazione turistico ambientale del
centro antico (Aquilonia), recupero del borgo castello e
allestimento del museo della ceramica (Calitri), recupero
necropoli nel parco archeologico (Carife), intervento sul parco
storico ed archeologico dell’antica ‘Compsa’ (Conza della
Campania), recupero centro storico, palazzo Pisapia (Gesualdo),
restauro dei ruderi e della cinta muraia del Castel del Monte (Montella),
restauro dei ruderi e recupero del castello baronale dei
Sangermano (Monteverde), restauro/ricostruzione campanile della
chiesa di San Pietro e Paolo (Morra De Sanctis), recupero e
sistemazione area sopra castello e realizzazione del museo del
territorio (Nusco), completamento del castello medioevale e
recupero e valorizzazione dell’abbazia del Goleto (Sant’Angelo dei
Lombardi).
2. Fuori tettoº: completamento dei lavori di restauro e recupero
castello ducale, istituzione museo archeologico (Bisaccia),
istituzione museo archeologico (Bisaccia), realizzazione e
valorizzazione area archeologica di Oppido Vetere (Lioni),
restauro del castello Biondi-Morra (Morra De Sanctis).
Tempi della concertazione:
Principali decisioni
11.06.20002
Linee strategiche, idea forza, manifestazione d’interesse 2.2
30.09.2002
Documento di orientamento strategico
20/07/2004
Stato di attuazione cronogramma generale
º Riferimenti progetti finanziabili con le risorse stabilite dalla
delibera di Giunta regionale n.3204/03 per un totale di 2.200.000
euro.
Pit Valle dell’Ofanto
Tipologia del Pi: tematico
Ente promotore del Pi: Regione- Provincia
Ente Capofila: Provincia di Avellino
Tetto indicativo finanziario assegnato: 19.363.182,82 euro
Misure minime integrabili e tetto indicativo finanziario assegnato
a ciascuna misura:
Misura
Tetto indicativo assegnato (euro)
2.1 10.849.210,98
2.2 6.713.939,69
2.3 877.976,73
5% Fse Asse 3 922056,32
Progetti e Comuni del Pi:
1. Entro tetto: riqualificazione tratturo regio
Pescasseroli-Candela (Comunità Montana Valle Ufita), completamento
del restauro e valorizzazione del castello normanno (Ariano
Irpino),
completamento del restauro di ‘palazzo Forte-sottoprefettura’
(Ariano
Irpino), sistemazione centro storico-restauro
castello/museo (Casalbore), restauro e riqualificazione del
castello d’Equino (Grottaminarda) e realizzazione del I lotto del
parco archeologico dell’antica Aeclanum (Mirabella Eclano).
2. Fuori tettoº: restauro e recupero del palazzo ducale- I lotto (Montecalvo
Irpino),
riqualificazione serbatoio idrico a museo multimediale della
transumanza ( Villanova del Battista).
3. In attesa di finanziamento: museo a Skanderberg con annesso
centro studi e valorizzazione della cultura Arbereshe (Greci),
recupero centro storico (Greci), recupero e valorizzazione del
patrimonio storico culturale (Zungoli).
Tempi della concertazione:
Data della riunione
Principali decisioni
11.06.2002
Linee strategiche, idea forza, manifestazione d’interesse 2.2
30.09.2002
Documento di orientamento strategico
20/07/2004
Stato di attuazione cronogramma generale |