Mercato Piazza Carmine
Tanto per essere originale, vorrei parlare del mercato.
Non entro nel merito della questione, pur non sembrandomi il mercato tra i
problemi impellenti della nostra sventurata comunità.
Le domande che mi faccio sono altre. E diverse.
E' stata fatta una scelta: spostare il mercato dal mercoledì al sabato,
perchè qualcuno aveva pensato di aver scoperto la panacea di ogni male o,
che è lo stesso, il formidabile volano per lo sviluppo montecalvese.
Qualcun altro - avendone titolo: si trattava degli ambulanti "sfrattati" -
ha fatto ricorso al TAR ed ha avuto ragione (ad una valutazione
superficiale, invero, la decisione appre un po' formalistica), per il
momento.
Il Comune, ritenendo che il TAR avesse sbagliato, ha pensato : 1) di fare
appello dinanzi al Consiglio di Stato (ha fatto bene, se ha ritenuto di
aver subito un "torto" dal Tribunale Amministrativo); 2) di adottare un
altro provvedimento confermativo di quello sospeso.
Una prima considerazione: nel sistema di diritto i provvedimenti dei
Tribunali, favorevoli o sfavorevoli, si accettano e si eseguono. Ciò non
vale per il nostro Comune e, forse, vi si devono scorgere le premesse per
la fondazione di una Repubblica Autonoma.
Gli originari ricorrenti impugnano anche il nuovo provvedimento ed
ottengono una tutela immediata (Decreto Presidenziale n. 980/05 del
16.9.2005): l'atto che, per la seconda volta, spostava il mercato al
sabato, per il momento, non produce effetti.
Essendo stati sospesi tutti i provvedimenti che stabilivano lo spostamento
del mercato al sabato, giocoforza il mercato doveva avere luogo il
mercoledì.
Pare che, al contrario, l'Amministrazione non abbia consentito agli
ambulanti presentatisi mercoledì scorso di svolgere il mercato: eppure gli
unici atti amministrativi esistenti e produttivi di effetti erano quelli
"inutilmente" modificati. Detto altrimenti, tornavano in vita i vecchi
atti amministrativi: come se il mercato non fosse stato mai spostato.
Nella nostra ridente repubblica autonoma - come nel paese di Alice - le
cose si deformano e nulla è come dovrebbe essere. La pervicace volontà
degli amministratori prevale sulle "carte" e sulle decisioni dei Giudici.
Da ultimo è stato convocato un Consiglio Comunale straordinario ed urgente
per provvedere sullo spostamento del giorno di mercato.
Quante energie, quante risorse, quante parole per spostare il giorno di
mercato. Non per opporsi all'installazione di una centrale nucleare ovvero
di una base militare (io mi opporrei ad entrambe).
Il mercato.
Con tutta franchezza: chi se ne frega. Fatelo quando volete. Quando vi
aggrada. Anche tutti i giorni. O mai.
Quello che mi spaventa è l'ostinazione. La pretesa di imporre una
decisione autocratica, a dispetto di tutto e tutti.
Mi atterrisce che vi siano delle persone - della cui buona fede non oso
dubitare - che avallano questo modo di fare.
Qualcuno suona ed i topolini
vengono dietro
(http://bambini.calshop.biz/favole/pifferaio_magico.html).
Mai un dubbio. Una voce dissonante.
Il Tar - non io che non ho titoli, nè la Campana notoriamente infestata da
aprioristici e livorosi oppositori - ha detto che non si può fare (per
carità: è una sospensiva e non vale quanto la futura sentenza di merito) e
tranquillamente si va a votare il terzo atto di spostamento del mercato al
sabato. E' agevole immaginare che anche l'ultima deliberazione sarà
impugnata: se il TAR dovesse sospenderla, dovremmo aspettarci la quarta?
La quinta? E così via.
Ancora una volta mi auguro che i nostri solerti amministratori impieghino
anche solo un decimo di tanto impegno per la risoluzione di un problema di
Montecalvo.
Si badi bene: un problema, non i problemi.
Sarebbe chiedere troppo.
|