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RECUPERO E RICOSTRUZIONE D’UNA TESSERA DELLA CULTURA ORALE DEL VARIEGATO MOSAICO CHE FU LA CIVILTÀ CONTADINA
Þ Lingua adoperata: dialetto irpino di metà Novecento, lo stesso che si parlava in paese nell’Ottocento, con traduzione in italiano a fronte. Þ Storia: area osco-sannitica in rapporto con i Dauni, già frequentata e sicuramente abitata nel neolitico; crollato l'Impero romano d'Occidente nel 476 d. C., influenze dei Bizantini, dominazione dei Longobardi dopo il 571, con la fondazione del Ducato di Benevento, sino al 787; dominazioni successive da parte dei Normanni, Aragonesi, Angioini e Borboni. Þ Già pubblicati: nel 1988, Lo zio d'America di pagine 160, in dialetto, con testi vari e traduzione a fronte; nel 1999, sei canti religiosi e due funebri, con traduzione e trascrizione musicale, nel volume Canti Religiosi, curato da Aniello Russo per tutta l’Irpinia. Materiale raccolto grazie agli informatori1. Poema cantato Angelica: testo ottocentesco in 107 quartine, trascritto da una contadina nel 1949; da me ritrascritto, tradotto e analizzato; con trascrizione musicale. 2. Canti montecalvesi: più di 100 canti raccolti, classificati in oltre dieci gruppi: stornelli, serenate, ninne nanne, canti pettegoli, epici, sociali (politici, di lavoro, del contrabbando), su animali, funebri, religiosi, semipopolari, parodistici, maccheronici o satirici. 3. Alcune preghiere: qualcuna è medievale. 4. Cunti antichi: molti sui santi, presentati con alcuni difetti tipici degli umani. 5. Detti, filastrocche, indovinelli, maledizioni, aneddoti. 6. Toponimi e soprannomi: oltre un migliaio, classificati e con indagine filologica. 7. Glossario montecalvese: oltre 7.000 termini raccolti; tantissimi non più adoperati; riscontrata la perdita dell’uso della cacuminale e del suono laringale; tante le parole derivanti dal latino, dal greco classico o bizantino, dal francese, dallo spagnolo e dalla parlata angloamericana. A riguardo di quest’ultima, sono stati riscontrati nella parlata montecalvese ben 37 termini inglesi dialettizzati, introdotti dagli emigranti di ritorno dagli USA, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento sino alla prima guerra mondiale.
Materiale che io ho prodotto: testi letterari, nello stesso linguaggio degli informatori, e disegni
1. Confessioni degli antenati: oltre 300 testi di 30 versi l'uno, con narrazione di vicende di vita vissute e fatti di costume, in un contesto presepiale-teatrale per voci singole. 2. Cinque lunghi testi in versi aventi per oggetto sabba, janare, lupi mannari e folletti. 3. Oltre un centinaio di testi erotici aventi per oggetto lussurie di paese, nel linguaggio dei pecorai, in un’atmosfera talvolta esilarante. 4. Poesie in dialetto. 5. Ricostruzione iconografica della veglia funebre e pianto rituale. Eseguiti tanti altri disegni ispirati a temi etnici. Trento, 30 agosto 2003 Angelo Siciliano
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