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I Teschi che parlarono di
Dio: di Giovanni Bosco Maria
Cavalletti
Ancora una volta la figura
di San Pompilio, con forza,
pone la riflessione sul
mistero della Morte.
Lo fece, egli, in vita, con
l’eccezionalità degli eventi
di cui, con i defunti, fu
protagonista. Con i doni
divini affascinò i suoi
contemporanei e, con l’eco
di essi, rapì la mente ed il
cuore di un futuro papa.
Mons. Gioacchino Pecci, che
nel 1838 aveva aperto il
processo apostolico
beneventano per la
beatificazione dello
scolopio Pompilio Maria
Pirrotti, confessò, circa
sessant’anni dopo, di
essersene assicurato, sin
d’allora, il patrocinio
quotidiano.
[continua]
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Spara alla nuora e tenta di
uccidersi
Dal Corriere dell'irpinia
In preda ad un raptus senile
anziano suocero spara con il
suo fucile da caccia alla
nuora e, convinto di averla
uccisa, tenta il suicidio
buttandosi due volte dal
tetto di un capannone.
Rosalia De Rosa,
quarantaseienne agricoltrice
di Montecalvo, dopo essere
stata sottoposta ad
intervento chirurgico, è ora
ricoverata in prognosi
riservata all’ospedale di
Ariano Irpino con il corpo
crivellato di pallini di
piombo. Pellegrino Di Rubbo,
ottantaseienne pensionato, è
immobilizzato con un femore
ed un braccio rotti in un
letto dello stesso ospedale.[continua]
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In una rivista rivive
l’eredità di San Pompilio
La città di Montecalvo
Irpino, testimone attiva di
eventi memorabili che
l’hanno sempre
contraddistinta in ogni
epoca storica, per l’impegno
civile e religioso, è stata
la culla e patria natale di
S. Pompilio Pirrotti, unico
santo irpino delle Scuole
Pie, (elevato agli onori
degli altari da Papa Leone
XIII, nella basilica
Vaticana il 26 gennaio
1890), fervente apostolo
della evangelizzazione nel
secolo XVIII, studioso di
chiara fama, dotato di una
spiccata sollecitudine per
l’educazione delle nuove
generazioni.
Dal "Corriere dell'Irpinia"
[continua] |
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S.
o S. per il Trappeto di
Angelo Siciliano
È certamente meritorio che,
dopo oltre quaranta anni di
totale abbandono, le
sinergie pubbliche abbiano
deciso di allentare i
cordoni della borsa, per
elargire i fondi necessari e
consentire di salvare,
consolidare e ripristinare
quanto rimane del castello
di Montecalvo Irpino, su cui
era il Palazzo ducale,
ultima residenza dei duchi
Pignatelli. Ciò che è
rimasto di questa struttura
medievale e dei
rimaneggiamenti successivi,
probabilmente lo si deve a
chi progettò i muri
inclinati a mo’ di
contrafforte, contro cui
nemici umani e naturali,
come terremoti ed agenti
atmosferici, si sono
accaniti per secoli, senza
averne ragione.
[continua] |
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Carissimo amico e
simpatizzante,
in contrada Malvizza di
Montecalvo Irpino, dove già
da qualche anno è in forte
aumento la devozione alla
Madonna “Regina della Pace”,
abbiamo pensato, su
ispirazione dall’alto di
estendere la zona sacra con
l’elevazione della Croce
gloriosa e le quindici
stazioni della Via
Dolorosa. Dall’
immagine a lato è evidente
la genialità dell’autore
progettista Sig.Zanini
Antonio da Roma. Come per la
chiesa anche la Via
Dolorosa dovrà essere
realizzata con le offerte
dei devoti di Gesù e della
Madonna.
[continua] |
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